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Coronavirus, Cassazione: al via la riprogrammazione delle udienze civili

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Per fronteggiare l'emergenza da COVID-19, a partire dalla fine di febbraio 2020, il Governo ha adottato numerosi provvedimenti amministrativi e legislativi, confluiti nel Decreto Cura Italia, il cui articolo 83 ha disposto, in via generale, il rinvio d'ufficio di tutte le udienze dei procedimenti civili e penali pendenti presso tutti gli uffici giudiziari dal 9 marzo 2020 al 15 aprile 2020; nello stesso periodo temporale è anche sospeso il decorso dei termini per il compimento di qualsiasi atto dei procedimenti civili e penali.

Con specifico riferimento ai procedimenti dinnanzi alla Suprema Corte di Cassazione, tali disposizioni hanno comportato il rinvio delle udienze fissate fino al 15 aprile 2020 e il differimento di quelle, pur fissate per una data successiva, per le quali non poteva essere assicurata alle parti la fruizione dei termini stabiliti dalla legge per la predisposizione e il deposito di motivi aggiunti e memorie.

Disposizioni peculiari, invece, si attendono per le udienze fissate in data successiva al 16 aprile 2020: il decreto Cura Italia prevede, infatti, che per il periodo dal 16 aprile al 30 giugno 2020 i capi degli uffici giudiziari,sentitele diverse autorità interessate, al fine di evitare assembramenti all' interno degli uffici giudiziari e contatti ravvicinati tra le persone, potranno prevedere una serie di misure, tra cui la limitazione dell' accesso del pubblico agli uffici giudiziari e/o dell'orario di apertura al pubblico, la regolamentazione dell'accesso ai servizi, l'adozione di linee guida vincolanti per la fissazione e la trattazione delle udienze, la previsione di un ulteriore rinvio delle udienze a data successiva al 30 giugno 2020. 

La Corte di Cassazione, con il decreto n. 47 del 31 marzo 2020, ha fissato, per il periodo dal 16 aprile al 30 giugno 2020, le necessarie misure organizzative per la trattazione degli affari giudiziari, adottando le stesse nel rispetto delle indicazioni igienico-sanitarie fornite dal Ministero della salute, anche d'intesa con le Regioni, dal Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri, dal Ministero della giustizia e delle prescrizioni adottate in materia con decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, al fine di evitare assembramenti all'interno dell'ufficio giudiziario e contatti ravvicinati tra le persone.

Si è quindi disposto che, per il periodo dal 16 aprile 2020 al 30 giugno 2020 , sia comunque assicurata la trattazione:

- delle udienze urgenti ex comma 3 dell'art. 83 DL n. 18 del 2020 (relative ai procedimenti più delicati quali, nel settore civile, quelli relativi a cause relative ai minori, agli alimenti o ad obbligazioni alimentari derivanti da rapporti di famiglia, ai procedimenti cautelari aventi ad oggetto la tutela di diritti fondamentali della persona e a quelli per l'adozione di ordini di protezione contro gli abusi familiari; alle cause per l'adozione di provvedimenti in materia di tutela, amministrazione di sostegno, interdizione ed inabilitazione; ai procedimenti di convalida dell'espulsione, allontanamento e trattenimento di cittadini di paesi terzi e dell'Unione europea; nei procedimenti di cui all'articolo 283, 351 e 373 del codice di procedura civile e, in genere, in tutti i procedimenti la cui ritardata trattazione può produrre grave pregiudizio alle parti);

-delle udienze la cui trattazione risulta compatibile con le misure di prevenzione del contagio e le risorse disponibili. 

 In relazione a queste due categorie di udienze, la Cassazione - tenuto conto sia delle esigenze organizzative sopra indicate sia della necessità che il termine assegnato alle parti con computo a ritroso possa essere interamente sfruttato – ha stabilito che le cause fissate per la trattazione in udienza pubblica sia che siano fissate per la trattazione in adunanza camerale, previa individuazione, siano rifissate con priorità e siano trattate in data successiva all'11 maggio 2020.

Per le udienze non rientranti in queste due categorie, sia che esse siano fissate per la trattazione in udienza pubblica sia che siano fissate per la trattazione in adunanza camerale, si dispone il rinvio a nuovo ruolo per data successiva al 30 giugno 2020.

Con riferimento all'attività delle Sezioni Unite e delle Sezioni civili, le stesse potranno tenere – sino al 31 maggio – una adunanza camerale per ciascuna Sezione e per ciascuna sottosezione della Sezione sesta, per la trattazione dei procedimenti già fissati per i quali gli avvisi alle parti siano stati comunicati o possano essere comunicati in tempi tali da consentire il rispetto dei termini concessi dalla legge alle parti; dal 10 al 30 giugno 2020 potranno essere fissate, nel rispetto dei termini di legge, due adunanze camerali al mese per ciascuna Sezione, tranne per la Sesta Sezione che potrà fissarne cinque.

 

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