Se questo sito ti piace, puoi dircelo così

Dimensione carattere: +

Come le nuove tecnologie hanno modificato il nostro stile di vita

Schermata-2022-07-11-alle-15.26.25

Le nuove tecnologie mettono a dura prova la nostra vulnerabilità umana; le connessioni digitali possono offrire l'illusione della compagnia senza gli impegni dell'amicizia; la nostra vita in rete ci permette di nasconderci a vicenda anche mentre siamo allacciati l'uno all'altro; preferiamo comunicare per sms che parlare. La tecnologia ci offre delle alternative alla comunicazione faccia a faccia, ci permette di comunicare facilmente quando vogliamo liberarci a nostro piacimento, abbiamo la possibilità di ridurre il contatto umano. 

Quando è la tecnologia a costruire la nostra intimità le relazioni possono ridursi a semplici connessioni e con la connessione costante arrivano nuove ansie da disconnessione; le nuove tecnologie consistono in smartphone, tablet, pad ecc. a cui non si riesce più a rinunciare e il termine "nomofobia", letteralmente "no mobile phobia" è stato coniato proprio per definire la paura di perdere o essere senza il proprio cellulare. Questo tipo di paura genererebbe dei veri e propri stati di ansia e frustrazione al pari di qualsiasi altra fobia e sarebbe collegata alla paura di non sentirsi più in contatto con amici e familiari.

A partire dal 1996, grazie al pionieristico lavoro della statunitense Kimberly Young, è stata ipotizzata e documentata una forma di dipendenza da Internet nota con l'acronimo di IAD, Internet Addiction Disorder. La IAD è una delle ultime forme delle cosiddette "dipendenze senza sostanze". 

Questo studio ha riportato risultati interessanti: i soggetti riconosciuti come affetti da internet addiction disorder erano in maggioranza donne, verso la mezza età, utilizzavano il pc per un tempo otto volte superiore agli altri individui e presentavano problemi rilevanti nella loro vita economica, lavorativa e relazionale e di sostegno. Inoltre prediligevano un uso di internet a scopo interazionale e relazionale, come ad esempio le chat. 

Per quanto riguarda gli uomini, essi mostravano una preferenza per i giochi aggressivi ed è risultato che utilizzassero internet maggiormente per siti pornografici e chat erotiche. Dal punto di vista clinico, è emerso che la personalità predisposta ad un disturbo da dipendenza da internet sia costituita da tratti ossessivo-compulsivi, instabilità sociale, inibizione relazionale ed una certa inclinazione al ritiro sociale, e dimensioni di sensation seeking.

Ciascuno di noi, da ben prima che arrivasse Internet, faceva parte di una quantità di reti: familiari, scolastiche, associative, lavorative. Ognuna di queste reti ha un proprio "oggetto sociale", segni di (auto)riconoscimento, regole implicite ed esplicite che definiscono le relazioni fra chi ne fa parte.

​Coloro che sono cresciuti con Internet assumono superficiali comportamenti di elaborazione delle informazioni e sono capaci di un rapido spostamento dell'attenzione e ridotte capacità di riflessione. Adottano comportamenti multitasking che sono collegati a una maggiore distraibilità e scarse capacità di controllo esecutivo. I nativi digitali presentano anche una maggiore prevalenza di comportamenti di dipendenza legate a Internet che rispecchiano degli alterati meccanismi di ricompensa e autocontrollo. 

Certo è che con le nuove tecnologie vi sono indubbi vantaggi ma, come per tutte le cose, per trarne davvero vantaggio ci vuole equilibrio.
A volte l'uso di Internet, in particolar modo dei Social Networking Sites può essere concepito come un modo funzionale che potenzia o sostiene le abilità umane.

 

Tutti gli articoli pubblicati in questo portale possono essere riprodotti, in tutto o in parte, solo a condizione che sia indicata la fonte e sia, in ogni caso, riprodotto il link dell'articolo.

Il canone tv è dovuto anche se non si usa l’appare...
La Cassazione torna sul termine di prescrizione de...

Forse potrebbero interessarti anche questi articoli

Cerca nel sito