Se questo sito ti piace, puoi dircelo così

Dimensione carattere: +

Avvocati e nuovi strumenti di guadagno.

conciliation

 La professione di avvocato è notevolmente cambiata negli ultimi anni sotto svariati profili.

Anche il metodo di lavoro sta subendo una evoluzione.

Di recente il Censis in collaborazione con Cassa Forense ha svolto un'indagine su un campione di 22 mila avvocati circa chiedendo ad esempio cosa ne pensano degli strumenti di ADR, così tanto incentivati dall'ultima riforma intervenuta.

Tali mezzi, potrebbero offrire nuove opportunità? E quanto incide l'attività stragiudiziale di conciliazione e di consulenza sul reddito degli avvocati?

Il Rapporto 2023 che ha raccolto le opinioni dei legali ha rilevato che tra i fattori di crescita emerge il settore delle procedure alternative di risoluzione delle controversie, cosiddette ADR.

Complice la recente Riforma Civile, che molto ha investito per conferire centralità a questi strumenti, favorendo la risoluzione extragiudiziale del conflitto. 

 Nell'ultimo anno ben il 60,8% del campione intervistato dichiara di aver fatto ricorso ad uno strumento di ADR, contro il 39,2 % che dice di non averne mai usato.

La tipologia ADR più utilizzata è la mediazione che si attesta intorno al 91,9 % del campione, seguita dalla negoziazione assistita al 59,1 % e dalla negoziazione assistita in materia di famiglia al 35,1%. Ancora indietro l'utilizzo dell'arbitrato intorno all'11,3% del campione che ha dichiarato di avervi fatto ricorso durante il 2022.

Nonostante il forte incentivo, per gli avvocati si tratta di strumenti utili, ma non parte prevalente dell'attività professionale.

Il 55,2% ne evidenzia le criticità tra cui l'allungamento dei tempi e dei costi della giustizia. Difatti, l'intento deflattivo del contenzioso giudiziale, non convince i legali: per il 71,8% del campione gli ADR non saranno in grado di ridurre i tempi di risoluzione delle controversie, né di limitare la durata dei procedimenti o di eliminare i costi di iscrizione a ruolo.

 Più entusiasta l'approccio ad un altra tipologia di attività stragiudiziale, quella forse più conosciuta e padroneggiata dagli avvocati in esercizio e cioè l'attività di consulenza.

Si tratta di un'attività che nel 2022 ha impegnato il 94% del campione di intervistati; il 28,1% ha svolto largamente questa attività, il 43,5 % dichiara di averla esercitata ma non in maniera preponderante e il 22,4% che ha svolto consulenza seppur in modalità ridotta.

Destinatari dell'attività di consulenza legale sono prevalentemente le persone fisiche, seguono le piccole e medie aziende, i condomini, le associazioni, i sindacati.

L'attività di consulenza è cresciuta al punto che tra gli avvocati si diffonde sempre più la pratica di sottoscrivere contratti annuali con compensi forfettizzati, dietro versamento di un corrispettivo annuo non modificabile. 

 

Tutti gli articoli pubblicati in questo portale possono essere riprodotti, in tutto o in parte, solo a condizione che sia indicata la fonte e sia, in ogni caso, riprodotto il link dell'articolo.

19 gennaio, buon compleanno giudice Borsellino!
Grava sul cedente l’obbligo di corrispondere i con...

Forse potrebbero interessarti anche questi articoli

Cerca nel sito