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Occhio al menu: se ristorante non segnala alimenti surgelati, risponde di frode commerciale

S.C.: Notifica - Tempestività della notifica - Prova di resistenza - Elenco raccomandate predisposte dall’A.F. insufficiente senza timbro a secco di accettazione dell'ufficio postale.

Indebita compensazione per crediti inesistenti, SC: “Non c’è reato se l’imprenditore ignora come il commercialista gestisce la contabilità”

Con la pronuncia n. 26236 dello scorso 8 giugno, la III sezione penale della Corte di Cassazione, pronunciandosi sulla fattispecie illecita di indebita compensazione di crediti inesistenti, fornisce i...

Il titolare di un “locale” è sempre responsabile degli schiamazzi notturni degli avventori

S.C.: Presunzione distribuzione utili ristretta base azionaria, recesso del socio nel corso del periodo d’imposta - Illegittimità accertamento.

Interventi realizzati tramite CILA e tutela del terzo: obbligo della P.A. di provvedere alle richieste verifiche

Meglio solo..... che male accompagnato. La S.R.L. unipersonale

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Omessa presentazione dichiarazione IVA - Legittimità compensazione credito IVA.

Modifica distribuzione spazi interni: illegittima l’ordinanza di demolizione

Patto di famiglia: finalità, natura e agevolazioni fiscali

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Reverse, evvai ho capito...

Sequestro preventivo ed enti giuridici

Marchio di fatto, SC: nei territori in cui è preusato, sì all'opposizione alla registrazione dei marchi confliggenti

SC: Diritto al riconoscimento delle ritenuta anche senza certificazione del sostituto.

Azioni esecutive contro gli enti in dissesto: rileva la data dei fatti da cui origina il credito

 Con la sentenza n. 1245/2018 la Sezione Prima del T.A.R. Sicilia – Catania ha analiticamente illustrato la normativa di settore, ripercorrendo la sua interpretazione giurisprudenziale formatasi negli ultimi anni, superandola, e giungendo alla conclusione per cui è ammissibile il giudizio di ottemperanza contro gli enti in stato di dissesto soltanto: a) in relazione a provvedimenti giurisdizionali afferenti a fatti di gestione accaduti dopo il 31 dicembre dell'ultimo esercizio in cui fu approvato il bilancio dell'ente poi dichiarato in dissesto; b) in relazione a provvedimenti giurisdizionali rispetto ai quali non si dia luogo ad azioni esecutive "pure".

I fatti di causa: la Ditta ricorrente ha introdotto un giudizio di ottemperanza contro il Comune debitore di una somma di denaro dovuta per l'esecuzione di lavori edili, come accertato con sentenza del 2017, notificata con formula esecutiva e passata in giudicato nel medesimo anno.

La stessa Ditta ha evidenziato in ricorso che non rileva, nel caso di specie, che l'ente debitore sia stato dichiarato in stato di dissesto finanziario, poiché ciò era accaduto tramite deliberazione del Consiglio del 2014, ovverosia in data antecedente alla formazione del titolo esecutivo, invocando a tale riguardo la favorevole interpretazione del Consiglio di Stato secondo la quale "i crediti derivanti da sentenze passate in giudicato in epoca successiva alla dichiarazione di dissesto dell'ente locale non entrano nella massa passiva della procedura di liquidazione straordinaria anche se il fatto genetico dell'obbligazione è anteriore alla dichiarazione, ma seguono le ordinarie procedure di liquidazione dei debiti dell'ente locale" (Consiglio di Stato, n. 3232/2013).

Il Comune debitore non si è costituito in giudizio; il ricorso è stato dichiarato inammissibile per i seguenti motivi.

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