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Professionisti e Lavoratori Autonomi: La GdF ti tiene "sotto controllo"

mafiaortofrutta

La Guardia di Finanza, nei giorni scorsi, attraverso la circolare 0097540, ha diramato ai vari comandi territoriali, l'ordine di aumento di verifiche su tutti i lavoratori autonomi al fine di verificare l'omessa presentazione dei vari modelli dichiarativi per gli anni 2013-2016. In particolar modo, sono circa 1.790 lavoratori autonomi che hanno omesso di presentare i modelli dichiarativi delle imposte sui redditi e dell'Iva per almeno una annualità, con compensi superiori a 50mila euro certificati dai loro sostituti d'imposta. 

Tale accertamento parte dall'incrocio di dati dichiarati attraverso modello 770 semplificato e la comunicazione delle Certificazioni Uniche. Inoltre, la situazione patrimoniale degli stessi ed i movimenti bancari effettuati, creano una sorta di semaforo rosso a cui la Guardia di Finanzia non può non trascurare.

A partire dal 30 Luglio, le varie unità operative avranno accesso alla banca dati "AMICO PLUS", nuovo software in grado di effettuare l'incrocio di tutti questi dati, più altri indici di natura economico-finanziaria. Tale controllo ha scaturito una serie di segnalazioni preventive per circa 775 lavoratori autonomi considerati "evasori totali". L'attività della Guardia di Finanza sarà inoltre votata a verificare l'effettiva operatività di tali professionisti, accertando l'eventuale azione dolosa di distrazione patrimoniale avvenuta anche antecedente all'accertamento stesso.

Quanto al rispetto delle garanzie del contribuente, la Guardia di Finanza si pone l'obiettivo di assicurare la minore turbativa possibile all'attività del soggetto controllato: a tal fine, il Comando Generale raccomanda ai propri reparti che la presenza dei verificatori presso la sede del contribuente sia discreta e non «traumatica» e che il contraddittorio abbia luogo compiutamente anche nel corso della verifica, ponendo il contribuente nelle migliori condizioni di rispondere alle richieste formulategli e/o di fornire elementi probatori a suo discarico.

Oltre ai classici elementi identificati elencati in precedenza, la Guardia di Finanza prenderà in esame anche elementi innovativi che fino ad oggi non venivano minimamente considerati. Tali elementi andranno a meglio specificare il reale tenore di vita del professionista

Le principali voci di analisi sono individuabili in:

  • Spese d'ufficio correnti: un elevato consumo di cancelleria e risme di carta non possono non indicare un'elevata attività dello studio professionale.
  • Telepass: i pagamenti tracciati mezzo carta di credito o conti correnti dei pedaggi, permetto un immediato riscontro degli spostamenti reali che il professionista svolge durante le ore lavorative. Frequenti spostamenti possono denotare un'attività florida del professionista.
  • Spese di fitto e mutuo per acquisto uffici: la periodicità di questi costi non può che essere un utile indice per indicare la congruità di spesa del professionista.
  • Sito Internet e Social Network: sotto la lente d'ingrandimento della Guardia di Finanza potrebbe andare a finire anche l'eventuale lista di clienti esposta con orgoglio sul sito del professionista. Prestare la dovuta attenzione anche ad eventuali post di foto di vacanze trascorse in posti di lusso; tale attività potrebbe mostrare il reale tenore di vita non precisamente congruo alla propria dichiarazione dei redditi.

 

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