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Sembra finalmente prendere forma, definitivamente, la tanto attesa nuova edizione della definizione agevolata dei debiti fiscali che dovrebbe trovare spazio nella prossima Legge di Bilancio. Si tratta della cosiddetta Rottamazione Quinquies, che dovrebbe raccogliere l'eredità delle versioni precedenti ma con un'impostazione più selettiva e rigorosa. L'obiettivo dichiarato dal legislatore è duplice: da un lato, concedere un aiuto concreto ai contribuenti in difficoltà economica; dall'altro, evitare che lo strumento diventi l'ennesimo condono mascherato utile soltanto a chi ha scelto di rinviare i pagamenti in attesa di nuove sanatorie.
Il provvedimento è attualmente al vaglio della Commissione Finanze del Senato e la volontà politica è quella di inserirla come emendamento nella Legge di Bilancio 2026, anche se non è escluso che il dibattito possa prolungarsi all'autunno o addirittura slittare a un provvedimento autonomo.
La novità sotto l'ombrellone della Quinquies è l'asserita introduzione di un ticket di ingresso; non si potrà più aderire liberamente come nelle edizioni passate, ma sarà necessario dimostrare di trovarsi in condizioni economiche reali di sofferenza. La misura si tradurrà con ogni probabilità nella richiesta di documentazione patrimoniale o reddituale, così da distinguere chi non ha i mezzi per pagare da chi, invece, avrebbe potuto adempiere senza problemi. In questo modo si cerca di rafforzare l'equità dello strumento, consentendo al fisco di recuperare parte delle somme dovute senza premiare comportamenti opportunistici.
La sanatoria dovrebbe riguardare i carichi affidati all'Agenzia delle Entrate‑Riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2024, purché già presi in carico entro il 10 gennaio 2025; si tratta quindi di una platea molto ampia di cartelle esattoriali, che spaziano dalle imposte dirette ai contributi previdenziali.
Uno dei punti di maggiore interesse riguarda la modalità di pagamento; la Rottamazione Quinquies prevede la possibilità di scegliere tra il saldo in un'unica soluzione e la dilazione fino a 120 rate mensili, pari a dieci anni. Un orizzonte temporale molto più ampio rispetto alle precedenti edizioni, che punta a rendere sostenibile l'impegno anche per chi dispone di una liquidità ridotta. Non solo: sarà possibile saltare fino a otto rate nell'arco del piano senza perdere i benefici della sanatoria, a condizione che il debito non sia minimo. La maggiore flessibilità introdotta con la Quinquies è dunque pensata per accompagnare i contribuenti lungo un percorso di regolarizzazione di lungo periodo, senza punire eccessivamente chi incappa in temporanee difficoltà finanziarie.
Mentre il Parlamento discute ancora sulla Quinquies, resta intatto l'impegno dei contribuenti che hanno già aderito alla Rottamazione Quater. Proprio in questi giorni cade una scadenza cruciale: la rata di luglio deve essere pagata entro domani 5 agosto, considerato il periodo di tolleranza. Chi non rispetta la scadenza rischia di decadere dal piano, perdendo i benefici ottenuti e vedendosi ripristinare sanzioni e interessi originari.
Per famiglie e imprese alle prese con vecchi debiti fiscali, la partita è appena iniziata: nei prossimi mesi sarà il Parlamento a scrivere le regole definitive.
Meditate contribuenti, meditate.
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