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Si pagheranno meno tasse?

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Si aspetta entro fine mese: ebbene si; a fine marzo potrebbe approdare in Consiglio dei Ministri il disegno di legge delega contenente l'ennesima riforma fiscale, i cui contenuti sono stati illustrati dal Governo settimana scorsa. Il cronoprogramma prevede il passaggio parlamentare a partire da maggio e, entro 24 mesi, l'adozione dei decreti delegati.

Diamo un'occhiata al contenuto della riforma. In merito all'IRPEF si mira a semplificare il sistema e garantire l'equità orizzontale, attraverso la riduzione della pressione fiscale, nel breve periodo con la transizione a tre scaglioni e aliquote più basse e, come obiettivo, la flat tax per tutti.

E' prevista poi la revisione delle tax expenditures con ipotesi di forfetizzazione per scaglioni di reddito, nonché l'equiparazione della no tax area per lavoratori dipendenti e pensionati e l'estensione della flat tax incrementale anche ai lavoratori dipendenti.

Reddito di lavoro autonomo: la legge delega della riforma appare orientata ad accogliere modifiche da tempo sollecitate dagli addetti ai lavori. L'intervento forse più atteso è quello della riduzione delle ritenute d'acconto sui compensi dei titolari di reddito di lavoro autonomo che sostengono elevati costi per lavoratori dipendenti o collaboratori. In tali casi l'attuale aliquota del 20% risulta penalizzante rispetto ai titolari di reddito d'impresa che possono percepire i loro proventi in misura integrale.

Per quanto concerne i redditi fondiari, con riferimento ai redditi dei fabbricati è intenzione del Governo prevedere la possibilità di estendere la cedolare secca anche ai contratti di locazione di immobili non abitativi mentre, per i redditi di lavoro dipendente, si lavorerebbe sulla revisione dei fringe benefit.

La parte concernente i redditi d'impresa prevede un regime opzionale di tassazione ad aliquota proporzionale allineata a quella dell'IRES, prevedendo, al momento del prelievo o alla distribuzione dell'utile, l'assoggettamento a IRPEF al netto di detta tassazione. Sarebbe inoltre prevista l'introduzione di una nuova IRES a due aliquote, con un'aliquota impositiva ridotta rispetto al 24% per la quota di reddito destinata, nei due anni successivi, a investimenti qualificati e/o nuova occupazione. 

Per i redditi diversi, sarebbe stabilizzata l'imposta sostitutiva sulla rivalutazione delle partecipazione e dei terreni, anche edificabili e disciplinate le plusvalenze conseguite dai collezionisti di oggetti d'arte, di antiquariato o da collezione. Ulteriori misure riguardano: il superamento della disciplina delle società di comodo, la revisione della disciplina dei costi parzialmente deducibili quali le autovetture, la revisione della fiscalità di vantaggio, e il riavvicinamento dei valori fiscali a quelli civilistici.

Infine, la riforma consentirebbe anche un graduale superamento dell'IRAP e la razionalizzazione del numero e delle aliquote IVA.

Sarà vera gloria? Chi vivrà vedrà.

Meditate contribuenti, meditate. 

 

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