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Paolo Coelho e la ricerca su Mata Hari

Paolo Coelho e la ricerca su Mata Hari

 Paulo Coelho pubblica, nel 2016, questo interessantissimo romanzo: "La spia", edizione La nave di Teseo.

È un romanzo e non l'ennesimo libro di ricerca. Anche se Coelho ha fatto una ricerca su nuovi documenti su questa affascinante donna, nata in Olanda nel 1876 e morta fucilata a Parigi nel 1917.

E lo si evince bene nel risvolto di copertina: "… uno straordinario ritratto di donna, un romanzo di avventura e di formazione frutto di una ricerca basata su documenti inediti, ma condotta con lo sguardo del narratore che, nella vita di Mata Hari, coglie un messaggio di straordinaria attualità per le donne e gli uomini di oggi".

Mata Hari, Margaretha Gertruida Zelle, era una danzatrice famosa, sposata con un ufficiale olandese di origine scozzese che prestava servizio nelle colonie olandesi, Rudolf MacLeod. Dal 1897 al 1902 si trasferirono in Indonesia. Dopo questo periodo rientrarono in Europa.

Durante la Prima guerra mondiale fu accusata di spionaggio a favore della Germania, arrestata in Francia venne processata da un tribunale militare e fucilata da un plotone di esecuzione.

Lei si dichiarò sempre innocente. Scrive al suo avvocato: "Mi hanno condannata per spionaggio, mentre mi sono limitata a raccontare soltanto pettegolezzi dei salotti dell'alta società. Sì, io ho trasformato quelle chiacchiere in 'segreti', perché volevo denaro. Ma tutti i miei accusatori sanno bene che le mie parole non contenevano informazioni di cui non si fosse già a conoscenza".

 Ma in Indonesia scoprì che il marito aveva tantissime amanti a pagamento ed era dedito all'alcool. Una vita da inferno.

"Cambiare" e "Cambiare migliorando" sono due cose assai diverse. Se non fosse stato per la danza e per Andreas i miei anni in Indonesia si sarebbero trasformati in un incubo senza fine".

Un periodo molto turbolento, ma che le diedero attimi di immenso dolore e di felicità. La nascita di due figli. un maschietto e una femminuccia. Il maschietto muore avvelenato da erbe cattive somministrate da una badante e la femminuccia alla quale rimarrà legata, anche se non esita ad abbandonarla.

"Ora avevo soltanto mia figlia", scriverà. Una figlia alla quale è dedicato questo suo dossier, scritto una settimana prima di essere fucilata, perché: "Ha un solo desiderio che sua figlia sappia la verità che non creda ad altri che a sua madre".

Dopo il suicidio della moglie di Andreas convinse il marito a lasciare l'Indonesia e approdano in Olanda. Ma per poco tempo.

Con la complicità del console francese in Olanda riesce a raggiungere Parigi, "… la più bella città del mondo", abbandonando la famiglia. Rimase incantata dalla bellezza di questa città e dell'arte della seduzione dei parigini. "Diversamente dai calvinisti del mio paese, i francesi erano uomini che non lesinavano approcci e galanterie". La Francia, si rivelava per Mata Hari "… era un autentico modello di uguaglianza e libertà".

Così, piano piano e con grandi successi internazionali, inizia la nuova vita di "… Mata Hari, la donna più desiderabile e desiderata del suo tempo: ballerina scandalosa, seduttrice infallibile degli uomini più ricchi e potenti, capace di diventarne cortigiana, amante e fidata confidente…".

A Parigi, grazie a Madame Guimet conosce il "bel modo dell'epoca" artisti da Picasso a Modigliani, da Puccini a Massenet. Ambasciatori da Von Klund a Antonio Gouvea. Magnati dal barone Rothschild a Gaston Messier, perfino il ministro della guerra francese Adolfo Messimy. Tutti amanti per una sera, per una settimana, per un mese…!

Ma un pomeriggio del mese di luglio del 1914, mentre era seduta in un caffè per bere una tisana, venne avvicinata da un tedesco che le offre un contratto con una cifra strabiliante per una serie di esibizioni in Germania.

E' l'inizio della fine di Mata Hari che la porterà davanti ad un plotone di esecuzione francese per spionaggio.

 

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