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La cattiva gestione dei cani che disturbano i vicini è stalking condominiale?

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Riferimenti normativi: Art.844 c.c. – artt.612 bis e 659 c.p.

Focus: Tenere un cane nel proprio appartamento in condominio è un diritto che non può venir meno, neanche per divieti inseriti nel regolamento condominiale, ma se il cane arreca fastidio ai vicini si configura il reato di stalking per il proprietario del cane?

Principi generali: Chi ha la proprietà o la detenzione di un cane è sempre responsabile del suo benessere, della sua conduzione e del suo controllo, per cui qualora il cane provochi lesioni o danni a persone, animali o cose, il proprietario ne risponde civilmente e penalmente. Dal 3 settembre 2024, in base all'Ordinanza 06.08.2024 del Ministero della Salute, guinzaglio e museruola sono obbligatori a tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione dei cani. Pertanto, è contrario alle norme di legge lasciare libero il cane di circolare nel giardino o cortile condominiale senza guinzaglio o museruola. 

Inoltre, pur considerando che per l'animale abbaiare è un diritto e fa parte della sua natura, se il latrare del cane diventa eccessivo ed esasperante per il suo ripetersi nel tempo o nelle ore notturne, provocando stress o, addirittura, inducendo a cambiare abitazione, il proprietario che non impedisce tali molestie ai danni della salute dei vicini potrà essere denunciato per la mancata gestione corretta dell'animale ed essere condannato per stalking. Il reato di stalking, disciplinato dall'articolo 612 bis del codice penale, sussiste, in generale, quando una persona compie atti persecutorio minacciosi che si ripetono nel tempo nei confronti di altro soggetto, con l'effetto di provocare nella vittima uno stato di ansia, paura o di trasformare la sua vita costringendola a cambiare le proprie abitudini. Se il disturbo è lamentato da più persone e non ha causato un grave stato d'ansia non si configura il reato di stalking ma il reato di disturbo della quiete pubblica (art.659 c.p.) Anche se la legge non indica quali debbano essere i comportamenti lesivi da porre in essere per il configurarsi del reato di stalking è rilevante il fatto che la condotta posta in essere sia idonea a provocare gli stati emotivi menzionati. Il reato di stalking condominiale è stato individuato dalla giurisprudenza nei casi in cui vi siano molestie verbali, sorveglianza ossessiva del vicino, o vere e proprie intimidazioni fisiche (Cassazione penale, sentenza n. 20386/2025). 

Come si rileva da recenti casi giurisprudenziali, anche il comportamento di un proprietario di cani che non si preoccupa di evitare disturbo alla tranquillità condominiale può essere considerato stalking. Così come nel caso in cui il proprietario omette di controllare il cane causando un grave stato di ansia nei vicini tramite molestie ripetute, abbai incessanti o lasciando libero il cane di aggirarsi nella proprietà altrui o negli spazi comuni del condominio. In particolare, il padrone è stato considerato responsabile del reato di stalking perpetrato attraverso il proprio cane finalizzato a spaventare le bambine di una coppia di coniugi solo per costringerli a cambiare casa (Cass. pen., sez. V, 18/07/2019, n. 31981). E, ancora, la Corte di Cassazione, con sentenza n.22124 del 28/04/2022, ha confermato la colpevolezza del proprietario di un pitbull che aveva lasciato il cane scavalcare il cancello e invadere la proprietà dei vicini, causando un allarme comprensibile a causa della notoria pericolosità della razza, oltre alla responsabilità civile. Infatti, ai sensi dell'art.2052 cod.civ., il proprietario di un animale ha l'obbligo di custodia nei confronti dello stesso, di conseguenza sarà tenuto a risarcire i danni cagionati dall'animale, sia che fosse sotto la sua custodia, sia che fosse smarrito o fuggito, salvo che provi il caso fortuito. In conclusione, se in ambito condominiale il proprietario del cane ha ignorato ogni richiesta dei condomini di risolvere la situazione in modo bonario continuando a trascurare il problema è opportuno raccogliere prove concrete, come registrazioni audio/video, testimonianze di altri condomini e segnalazioni scritte all'amministratore o alle forze dell'ordine, e se i comportamenti lesivi creano un grave stato d'ansia non esitare a sporgere querela per il reato di stalking fornendo tutte le prove raccolte. 

 

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