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Stalking: stato paura accertabile da dichiarazioni vittima

Con la sentenza n. 18473 del 3 maggio del 2016, i giudici della V sezione Penale della Cassazione hanno ribadito l´orientamento unanime in giurisprudenza, secondo cui per poter accertare lo stato d´ansia e di paura provocato nella vittima del reato di stalking, non è necessario un supporto scientifico, essendo sufficienti valutazioni presuntive derivanti dalle dichiarazioni circostanziate rese dalla vittima in qualità di teste.
I Giudici della Quinta Sezione hanno espressamente sottolineato nella motivazione della sentenza che " le dichiarazioni della parte lesa, da sole, senza la necessità di riscontri estrinseci, possono essere poste a fondamento dell´affermazione di responsabilità penale dell´imputato, previa verifica, corredata da idonea motivazione, della credibilità soggettiva del dichiarante e dell´attendibilità".
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