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Maria Chiara, avvocato d'impresa e blogger, dice addio alla Toga: "Ricami, cappelli, borse e scarpe nella mia stanza degli armadi"

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​La vita può riservare molte sorprese. Così come in una regata velica, può farti innamorare di una professione, al punto da considerarla il tuo approdo naturale, e, nel breve volgere di un tratto di mare, o più propriamente di vita, può capovolgere le tue priorità al punto da aprire, con una sorta di strambata, un'altra strada, pur non rinnegando la precedente.

Una bella storia, quella raccontata da una Collega sul noto periodico online palermitano, Balarm. Una storia che riguarda un'altra Collega, Maria Chiara Migneco, anch'essa palermitana, che dalla passione e dalla pratica per il diritto d'impresa, si è, strada facendo, a tal punto appassionata di moda sul web da dar vita, ormai da anni, ad un apprezzatissimo blog denominato "La stanza degli armadi", uno spazio virtuale di approfondimento molto bello - anche noi abbiamo dato uno sguardo spinti dalle parole dell'autrice dell'articolo Giuliana Imburgia - è perfettamente calato nell'atmosfera da Capitale di Palermo, città seducente, bellissima, multiculturale in multicentrica come poche nel Mediterraneo.

Proprio Giuliana Imburgia, autrice dell'articolo ma anche Collega, ha intervistato Maria Chiara, ed anche noi ci permettiamo di riportare, segnalando per il resto all'attenzione dei nostri lettori tanto questa splendida rivista quanto il bel blog di Giuliana, quanto affermato da Clarissa Vintage - questo, infatti, il suo nome d'arte, quello con il quale è conosciuta nel web - i tratti autobiografici e i propositi che lei stessa ha delineato:

«Fin dal primo anno di università ho deciso che il mio futuro sarebbe stato il diritto societario e le operazioni straordinarie d'impresa e Milano, in Italia per scelta, è stata la destinazione naturale, ma la passione per la moda quella c'è sempre stata».

«Inizialmente tendevo a tenere nettamente separata la mia identità professionale di avvocato societario da quella di blogger che si faceva fotografare e che parlava amenamente di abbinamenti di colori, di stampe e di viaggi».

«Poi ho deciso che era arrivato il momento del trapasso: il mio personal branding andava in quella direzione - continua - così ho fatto stampare i miei primi bigliettini da visita ufficiali e ho collegato senza esitazione sul web il mio vero nome a quello di Clarissa Vintage e del blog "La stanza degli armadi"» .

«Sono bionda, di quell'odioso biondo topo che gentilmente viene definito "cenere", e drammaticamente liscia, sono due volte mamma, sono un avvocato societario ma ora non lo faccio più, semplice!».

Maria Chiara, racconta Giuliana, che adesso ha 47 anni, ancora quindi giovanissima, ha quindi deciso, probabilmente in modo definitivo, di dedicarsi a quella passione (la moda) che nel 2001 aveva cominciato a coltivare con il proprio blog e il nome d'arte di Clarissa Vintage. Rimanendo pur sempre un avvocato societario ma,probabilmente, dismettendo la toga per intrattenere i propri tantissimi lettori discutendo di altri capi di abbigliamento e di tendenze. Motore e centro di tutto proprio il suo blog, ormai da anni realtà consolidata, non a caso, probabilmente per scelta originaria, chiamato "La stanza degli armadi".

«La stanza degli armadi, prima di essere il mio posto su internet, è un luogo fisico che ormai abita nei miei ricordi - racconta - era la stanza degli armadi di casa di mia nonna materna, una stanza lunga con due ordini di armadi a muro da terra al soffitto, a destra e a sinistra, e che in fondo aveva una grande finestra».

«Gli armadi erano in legno e, girate le chiavi con i "giummi", si apriva un mondo meraviglioso di abiti da sera, ricami, cappelli, borse e scarpe dai primi del Novecento in poi».

«È così che è nata la mia passione per il vintage - spiega - molto molto prima che venisse chiamato così e che diventasse un trend».

Maria Chiara continuerà a svolgere la propria professione a Milano ma il suo legame con Palermo e indissolubile. D'altra parte, Palermo non è città che si possa dimenticare. Al più, si può frequentare un po' meno di frequenza, Ma portandola pur sempre nel cuore.

Una vicenda che è anche sintomatica della possibilità, perenne, di reinventarsi e di ridefinirsi. E noi facciamo i nostri migliori auguri a Clarissa, alias Maria Chiara, ringraziando di cuore la splendida rivista Balarm e Giuliana, che ce l'hanno fatta conoscere.

 

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