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Figli in adozione extrema ratio: Cassazione per linea rigorista

A tale principio si sono attenuti i Supremi Giudici di Cassazione nel caso deciso con la recente ordinanza n.765 del 2018, con la quale è stato confermato il provvedimento con il quale veniva sancito lo stato di adottabilità di due minori estrapolati da un contesto familiare del tutto inadeguato.
Nel caso in esame i Giudici da subito riscontrano in capo ai genitori una totale incapacità nella gestione dei figli ed addirittura di loro stessi.
L´obiettivo perseguito dai Giudici è stato proprio quello di mettere al sicuro i minori in tempi ridotti, ritenendo del tutto impossibile un adeguamento dei genitori ,anche solo parziale, in ordine al loro ruolo.
I genitori, specialmente la madre, non condividono il sancito stato di adottabilità dei figli minori adducendo che la situazione di disagio in ci la famiglia si è venuta a trovare non può essere ascritta a loro "mancanze", ma, a cause di forza maggiore temporanee, ed in particolare, alle difficoltà economiche scaturenti dalla mancanza di lavoro, precisando, inoltre, come gli stessi stiano cercando di migliorare le loro precarie condizioni di vita.
Il quadro delineato dai genitori, tuttavia, non sembra per nulla rassicurante agli Ermellini che nel caso in esame ritengono l´adozione del tutto necessaria ed indefettibile per tutelare in maniera adeguata i minori.
I genitori, infatti, non mostrano alcuna capacità genitoriale né da un punto di vista morale, né materiale e tali attitudini/ competenze non possono certo essere acquisite in tempi compatibili con le esigenze di vita dei minori, evincendosi ciò proprio all´esito di una prolungata osservazione da parte dei servizi sociali.
Anche nel lungo periodo di permanenza della madre, ai fini del recupero, presso una casa famiglia, era chiaramente emerso che la stessa così come il padre non erano in grado di provvedere neanche alle loro esigenze primarie nonchè abitative, in particolare era emerso che la madre aveva anche altri due figli, nati da una precedente unione e dati in affidamento, oltre ad essere affetta da disturbi psichici e da deficit cognitivo, con una invalidità permanente del 67%; il padre viveva in condizioni precarie e di assoluto degrado sia igienico che strutturale e si era detto d´accordo su una possibile adozione dei figli.
Ciò detto i Supremi Giudici condividono la statuizione dei Giudici territoriali e giungono come "extrema ratio" a confermare la declaratoria di adottabilità dei minori.
Si allega ordinanza.
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