Se questo sito ti piace, puoi dircelo così

Dimensione carattere: +
In evidenza 

"Caro Davigo, sono un avvocato, uno di quelli che Lei additò come causa di tutti i mali. Come la mettiamo ora?"

Screenshot_20190608-142243_Chrome

​"Caro dottor Davigo, sono un avvocato. Sono uno di quelli che Lei, con una spocchia del tutto ingiustificata quanto insensata, ha additato come responsabile dei mali del sistema giustizia...". Comincia così la lettera, pubblicata nel gruppo avvocati matrimonialisti di Facebook, con la quale un collega si è rivolto a Piercamillo Davigo, presidente di una delle sezioni penali della Suprema Corte di Cassazione, sottoponendogli quanto sta accadendo, in questi giorni, nella magistratura e ponendogli alcune domande. 

Da sottolineare che il presidente Davigo, che pronunciò la notissima frase: "Non esistono Innocenti ma colpevoli non ancora scoperti" e che spesso assunto posizioni in polemica aperta con gli avvocati, non si è ancora espresso sulle acquisizioni risultanti dalle indagini di Perugia.

Siamo e rimaniamo garantisti, per la nostra formazione e perché, oltretutto, lo impone la nostra Costituzione che è legge anche per i magistrati più giustizialisti. Ma sarebbe bene che le opinioni non fossero mutate a seconda di chi stia sulla graticola, del suo ruolo e della sua professione. Pubblichiamo per tanto volentieri questa lettera, certo provocatoria e pure estremamente veritiera. Augurando sempre a tutti, compreso il presidente Davigo destinatario della lettera aperta del collega, di non avere mai bisogno di ricorrere ad un avvocato.

 Caro dottor Davigo, sono un avvocato. Sono uno di quelli che Lei, con una spocchia del tutto ingiustifcata quanto insensata, ha additato come responsabile dei mali del sistema giustizia.

Negli ultimi anni l'avvocatura italiana è stata il capro espiatorio del sistema per nascondere ben altre responsabilità.
A parte qualche timida protesta di qualche nostro esponente, il mondo forense, sempre più disunito da lotte intestine, non ha avuto la forza e soprattutto l'autoevolezza di difendersi a dovere contro questi puerili e indiscriminati attacchi.
Ho toccato con mano la nostra inconsistenza politica a livello nazionale, ci ho sofferto come una bestia.
E qualcuno, come Lei, forte dell'appartenenza ad un potere gigantesco e fuori controllo come quello della magistratura, ha potuto svolgere, peraltro in tv, le sue requisitorie contro noi avvocati.
Provengo da una famiglia che nella sua storia ha avuto magistrati eccellenti, anche di Cassazione, ma sono anche figlio di un grande Avvocato, alla cui memoria lo Stato ha riconosciuto una medaglia d'oro al valor civile, come quella dei magistrati eroi, per aver eroicamente deciso di farsi ammazzare pur di non tradire la propria toga.
Lo dicono gli atti processuali di sentenze definitive, non lo dico io.
Se mio padre fosse stato vivo quando Lei sosteneva i suoi teoremi di Pm, e se avesse avuto un ruolo istituzionale nel mondo forense, sarebbe insorto come una tigre a difesa della classe.
Si perchè mio padre era figlio di un ferroviere, non aveva ereditato agi, non aveva avuto niente che potesse aiutarlo nella professione. Era uno come tanti ad aver scelto di far parte del mondo forense, perchè aveva capito, fin da ragazzo, la sacra e nobile funzione dell'avvocato sia nel processo e nella società.
Solo un Uomo come mio padre Dino, che credeva nei valori costituzionali, avrebbe potuto decidere di immolarsi pur di non tradirli.
Che la categoria degli avvocati abbia al suo interno delle pecore nere, come in qualsiasi altra professione, non autorizza nessuno ad infangarne il prestigio.
Chinque, anche un magistrato, deve sciacquarsi la bocca prima di sparlare di noi.
Io difendo e ho difeso tanti magistrati e penso di averlo fatto con onore, indipendenza e autorevolezza.
Ogni volta che un magistrato mi ha chiesto di aiutarlo, gli ho fatto sentire il peso e il significato della mia funzione e gli ho fatto abbassare le penne già al primo incontro.
Ho colto la formidabile occasione per far capire al magistrato/cliente tutto lo squasso della giustizia, i suoi ritardi, le sue approssimazioni, le sue inadeguatezze strutturali.
Nel mio studio c'è un poster che ritrae Falcone e Borsellino accanto alle innumerevoli immagini di mio padre.
Tutti, quando entrano nel mio studio, devono vedere queste immagini perchè per me la Toga è una, ed è quella della giustizia.
Io non faccio distinzioni corporative come Lei.
Mi dispiace molto per ciò che sta accadendo nel CSM. Sono un garantista perchè sono un avvocato. Conosco Luca Palamara, con me fu gentilissimo quando venne ad un congresso dell'AMI. Fu molto affettuoso con tutti noi. Mi auguro che possa dimostrare la sua innocenza, nonostante la gogna mediatica.
Esiste il processo, l'unica sede per stabilire, fino alla fine del terzo grado di giudizio, la responsabilità o l'iinocenza di un cittadino, chiunque esso sia.
Mi consenta di affermare che molti pubblici ministeri ci hanno riportato nelle sabbie mobili del processo inquisitorio senza alcuna garanzia di difesa autentica, dove la polizia giudiziaria (al posto del magistrato) decide cosa fare e scrive gli atti, dove le indagini per l'indagato sono solo una vuota enunciazione di principio, dove non si leggono le memorie difensive nè le prove in favore del cittadino sottoposto ad indagine.
Se in giudizio arrivano processi fasulli e i giudici tante volte, anzi troppe volte. assolvono i cittadini imputati, vuol dire che siamo sprofondati in un corto cincuito pericolosissimo.
Questa è colpa di parte della magistratura! Non di noi avvocati.
Per colpa di molti magistrati delle procure esiste la strisciante presunzione di colpevolezza.
Lo dicono le statistiche giudiziarie e le tante assoluzioni.
Il principio della obbligatorietà dell'azione penale l'hanno capito in pochi.
Se non ci sono prove si deve archiviare!
Ergo troppo spesso le Procure smistano carte, senza adeguate indagini e la magistraura giudicante è con l'acqua alla gola.
Non basta superare un concorso nozionistico per poter svolgere la funzione di magistrato. Ci vuole equilibrio, buon senso, voglia di fare il proprio dovere. Lo sanno tutti che è così.
Quando Lei ha sostenuto che anche l'innocente è in fondo colpevole, Lei ha oltraggiato la nostra Costituzione.
E quando dice che gli avvocati operano per perdere tempo, usando strumenti processuali, vuol dire che Lei non ha capito niente di uno stato di diritto.
Detesto le derive forcaiole, detesto i giustizialismi di accatto, detesto i teoremi di cui qualche Pm è stato schiavo, con tutte le tragedie che ne sono derivate.
Non Le auguro di avere mai bisogno di un buon avvocato.
Per Lei, il solo fatto di chiedere disperatamente aiuto ad uno di noi, sarebbe una pena insopportabile. Lo so.
Credo nella giustizia e nella magistratura, nonostante gli arresti di questi ultimi mesi a carico di magistrati della Procura di Roma e altrove, e nonostante ciò che sto leggendo sui giornali in queste ore.
E credo ciecamente nella stragrande maggioranza degli Avvocati.
Ora il mio pensiero va ai tanti miei Colleghi che ogni giorno combattono nelle aile di giustizia, che sperano che domani sia un giorno migliore, che sono sempre pronti a tendere una mano al cittadino che ha avuto la sventura di essere ingabbiato nelle maglie di un sistema giudiiziario, con un potere smisurato e pericoloso, che non ha mai avuto le palle di fare autocritica!

.

 

Tutti gli articoli pubblicati in questo portale possono essere riprodotti, in tutto o in parte, solo a condizione che sia indicata la fonte e sia, in ogni caso, riprodotto il link dell'articolo.

Detenute e malate, donne che aiutano donne, a San ...
"Prof, l'anno prossimo ci sarà?" "Speriamo, ragazz...

Cerca nel sito