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La rottamazione quinquies all’interno della legge di bilancio

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Dall'annuncio della rottamazione quinquies nel decreto milleproroghe, risalente al mese di febbraio, sotto l'ombrellone si torna a parlare della quinta edizione della misura agevolativa per le cartelle esattoriali; dopo vari slittamenti e cambi di rotta, dalle anticipazioni risulterebbe la sua introduzione all'interno della Legge di Bilancio 2026. A confermarlo è stato il Presidente della commissione Finanze del Senato, Massimo Garavaglia.

Si annuncia quindi una pace fiscale modulata tra fiducia e rigore, tra maxi-rate e cancellazioni di micro debiti; un equilibrio tra flessibilità e rigore. La rottamazione quinquies, ipotizzata nel disegno di legge A.S. 1375 attualmente in Senato, prevede una soluzione fiscale più flessibile per offrire una pace fiscale che coniughi modernità, equilibrio e responsabilità.

Il piano dei pagamenti conferma l'intenzione di prevedere dilazioni fino a 10 anni - 120 rate mensili -, con un orizzonte temporale dunque, molto più lungo rispetto alle precedenti edizioni; rimane anche in corsa la possibilità di saltare fino a 8 rate, anche non consecutive, senza decadere dai benefici dell'adesione. 

I debiti oggetto della definizione agevolata sono quelli affidati tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023, con possibile estensione al 2024, con l'annullamento di sanzioni e interessi; si paga solo il capitale e gli eventuali costi di riscossione.

Una novità appena introdotta invece, descrive di due modalità diverse sulla base dell'importo del debito:

  • grandi debiti - oltre 50.000 euro: piano dilazionato fino a 120 rate, con anticipo obbligatorio di circa il 5% per dimostrare affidabilità.
  • piccoli debiti - fino a 50.000 euro: possibilità di saldo e stralcio agevolato e/o cancellazione automatica per le mini-cartelle sotto soglie tra 1.000 e 5.000 euro.


Altra novità, già anticipata sul nostro sito, l'introduzione delle regole -anti-furbetti-; si terrà conto della storia contributiva del contribuente e saranno esclusi i "rottamatori seriali", cioè soggetti che avevano aderito a precedenti sanatorie senza onorare i pagamenti, e chi è decaduto in passato dovrà ripianare le rate arretrate per poter aderire.

La discussione parlamentare tornerà calda da settembre 2025, con l'obiettivo di approvare la misura nella Legge di Bilancio 2026 che sarà varata alla fine dell'anno.

La rottamazione quinquies si presenta come una sfida ambiziosa: offrire un rimedio sostanziale per chi vuole regolarizzare la propria posizione fiscale, senza ripetere gli errori del passato. L'alternativa modulare, il mix tra tolleranza e rigore, il piano decennale e le garanzie per lo Stato raccontano una riforma pensata per essere solida e credibile.

Ora il dibattito si sposterà in aula: tra qualche mese vedremo se questa pace fiscale sarà davvero la svolta, o resterà soltanto un'altra promessa di facciata.

Meditate contribuenti, meditate. 

 

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