Se questo sito ti piace, puoi dircelo così
Il Decreto Legge Aiuti bis occupa in questi giorni l'agenda del Governo dimissionario, e, contestualmente si susseguono le indiscrezioni sui provvedimenti che dovrebbe contenere. Sicuramente, in prima linea, i sostegni a famiglie e imprese per fronteggiare il caro energia e l'anomala spinta inflazionistica in atto: non molto probabile una replica per il bonus 200 euro, mentre si studia il taglio del cuneo fiscale e, per i pensionati, si prospetta un anticipo della rivalutazione previste dal 2023. Sarebbero queste le novità che vanno prendendo forma nel D.L. Aiuti bis.
Le aspettative rispetto a una replica del bonus 200 euro su larga scala sono tante, ma probabilmente saranno disattese, mentre, il prossimo D.L. Aiuti bis, in fase di definizione, potrebbe portare l'indennità una tantum contro il caro prezzi solo a coloro che sono stati esclusi in prima battuta, quali lavoratori precari, operai agricoli stagionali, operatori dello spettacolo, insegnanti con contratti a termine, somministrati.
Da quanto emerso dall'incontro tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e i sindacati del 27 luglio 2022, per i lavoratori dipendenti e i pensionati si va anche verso forme di sostegno diverse dall'erogazione di un contributo: si studia un taglio del cuneo fiscale per garantire fino alla fine dell'anno benefici in busta paga a lavoratrici e lavoratori dipendenti, mentre sul fronte delle pensioni si parla di un anticipo delle rivalutazioni previste per il 2023.
Nel testo del nuovo provvedimento emergenziale ci dovrà essere spazio anche per intervenire sul costo delle bollette, sulle accise, e in generale sul fronte dell'energia, con la proroga di forme sostegno già utilizzate in passato, ma anche per introdurre alcune novità, come la riduzione dell'IVA sui generi alimentari che rientra tra le ipotesi più gettonate in circolazione.
Si cambia direzione: nuovo giro, nuova corsa. Un taglio del cuneo fiscale per ridurre il costo del lavoro e aumentare il netto in busta paga prenderà, con molta probabilità, il posto dell'indennità una tantum contro il caro prezzi.
Non ci sono ancora dettagli sul taglio del cuneo fiscale che potrebbe prendere forma con il provvedimento di prossima emanazione, ma è molto probabile che si intervenga con un potenziamento dell'esonero contributivo dello 0,8 per cento previsto dalla Legge di Bilancio 2022 per coloro che hanno una retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per 13 mensilità, fino a 2.692 euro, maggiorata del rateo di tredicesima. Per semplificare si indica la soglia dei 35.000 euro: la strategia è quella di un aumento della decontribuzione fino a fine anno per garantire somme leggermente più alte in busta paga.
La necessità di una scelta tra bonus 200 euro e decontribuzione nel prossimo Decreto Aiuti bis non stupisce: aver avuto accesso a questo beneficio è uno dei requisiti fondamentali per ottenere l'indennità una tantum introdotta dal D.L. n. 50 del 2022. Si confermerebbe alla stessa platea di lavoratori e lavoratrici dipendenti un sostegno ma di tipo diverso.
L'altra grande parte di beneficiari del bonus 200 euro, invece, è rappresentata da pensionati e pensionate: in questo caso la scelta sembra ricadere su un anticipo delle rivalutazioni delle pensioni previste per il 2023 al secondo semestre di quest'anno. Gli aumenti potrebbero essere stabiliti e applicati da settembre tenendo conto dei livelli di inflazione raggiunti e delle fasce di reddito dei pensionati.
Ancora tanto è da definire ma le linee guida suindicate dovrebbero essere confermate dall'atteso provvedimento che qui ci impegna.
Meditate contribuenti, meditate.
Tutti gli articoli pubblicati in questo portale possono essere riprodotti, in tutto o in parte, solo a condizione che sia indicata la fonte e sia, in ogni caso, riprodotto il link dell'articolo.