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Il monito della Cassazione: "Critica a sentenze non debordi in offesa personale a magistrati".

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I giudici parlano con le sentenze. Ma, alcune volte, parlano anche attraverso i comunicati stampa. L'ultimo emesso dalla presidenza della Suprema Corte di cassazione, però, è altamente condivisibile. Si tratta di un invito al rispetto delle decisioni della Magistratura, ed in particolare della stessa Corte di cassazione, senza che ciò possa escludere una critica anche radicale delle stesse decisioni, che è non solo ovviamente consentita, ma anche ritenuta utile dalla stessa corte, che, in questa prospettiva, viene annotato si è da tempo aperta al confronto con la dottrina.

Era accaduto che, in un commento pubblicato in un sito di carattere giuridico, la critica ad una pronuncia della Suprema Corte di legittimità si fosse trasformata in un attacco aperto al collegio giudicante finendo per degenerare in espressioni apertamente le si vede l'onore, della reputazione e del rigore morale dei componenti del Collegio.

​Pur non essendo citato l'articolo, e neppure il sito che lo avrebbe ospitato, non si può che concordare con questo comunicato, ed apprezzare il tatto della Corte, che a ben vedere avrebbe potuto comunicare l'avvio di un'azione giudiziaria o di deferimento disciplinare all'ordine dei giornalisti - qualora, beninteso, si fosse trattato di una testata giornalistica - mentre ha invece ritenuto maggiormente opportuno un richiamo generale alla responsabilità e al rispetto. 

 

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