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Il 14 settembre a scuola riprendono le lezioni in presenza: ecco le linee guida per il rientro

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La scuola riapre in presenza il primo settembre «per il recupero degli apprendimenti delle studentesse e degli studenti che non hanno raggiunto la sufficienza alla fine dell'anno scolastico appena concluso e di tutti gli alunni che i docenti vorranno far partecipare in base alle esigenze della loro classe. Dal 14 settembre cominceranno le lezioni». Questo si legge sul sito del MIUR. Ma come riparte la scuola? Il Ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina, ha affermato che sono state presentate le linee guida per la riapertura, «frutto di un lungo confronto e di una condivisione con gli attori del mondo della scuola, comprese famiglie e studenti, con le regioni, gli enti locali. Tali linee guida consentono di fare un lavoro che non guarda solo alla riapertura, ma anche al futuro della scuola» e riprendono le allegate indicazioni fornite dal Comitato tecnico scientifico (Cts).

Vediamo i punti più salienti di queste linee guida.

Distanziamento sociale, cruscotto informativo e igiene

Punti fermi per il rientro in presenza e in sicurezza sono il distanziamento sociale e l'igiene. Quindi, riprendendo quanto già indicato dal Cts, le scuole devono avere più spazio per consentire il distanziamento di almeno un metro. A tale fine, attraverso un sistema informatico di incrocio dei dati trasmessi dalle regioni, è stato costruito un cruscotto informativo «che consentirà, ad esempio, attraverso un cursore, di poter definire il distanziamento e di rendere evidente, segnalandoli "in rosso", i casi in cui gli spazi delle aule didattiche espresse in metri quadrati non siano sufficienti ad accogliere tutti gli studenti iscritti»

In questo modo si potranno individuare rapidamente le situazioni più complesse, ossia quelle realtà dove l'edilizia scolastica non consente un adeguato distanziamento. In tali casi, per garantire una didattica in presenza e in sicurezza, si potrà ricorrere anche all'uso di edifici dismessi, di spazi esterni alle scuole e attraverso patti territoriali anche all'uso di musei, teatri, parchi e archivi storici.

Come su accennato, altro punto fondamentale per il rientro in sicurezza a scuola è l'igiene, ossia ambienti costantemente igienizzati e presenza di igienizzanti in più punti della scuola.

La flessibilità e l'autonomia scolastica

Il rientro a scuola in sicurezza è anche realizzato dalle forme di flessibilità derivanti da quell'autonomia di cui sono dotate le scuole. Ne consegue che «sulla base degli spazi a disposizione e delle esigenze delle famiglie e del territorio», le scuole potranno, ad esempio:

  • procedere a una riconfigurazione del gruppo classe in più gruppi di apprendimento;
  • ricorrere a un'articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso;
  • disporre turni differenziati della frequenza scolastica.

Queste forme di flessibilità, in ogni caso, dovranno «garantire, a ciascun alunno, la medesima offerta formativa, ferma restando l'opportunità di adottare soluzioni organizzative differenti, per realizzare attività educative o formative parallele o alternative alla didattica tradizionale»

La presenza a scuola degli studenti disabili e l'inclusione scolastica

«Priorità irrinunciabile sarà quella di garantire, adottando tutte le misure organizzative ordinarie e straordinarie possibili, sentite le famiglie e le associazioni per le persone con disabilità, la presenza quotidiana a scuola degli alunni con bisogni educativi speciali, in particolar modo di quelli con disabilità, in una dimensione inclusiva vera e partecipata». Ovviamente sempre nel rispetto delle indicazioni del Cts.

La formazione del personale docente e ATA

Il personale sia docente che Ata dovrà continuare a essere costantemente formato in materia di utilizzo delle nuove tecnologie. E ciò al fine di non perdere le competenze acquisite in questi mesi di didattica a distanza. In buona sostanza, per il personale docente, per l'a.s. 2020-2021, la formazione dovrà riguardare:

  • le metodologie innovative i) di insegnamento e di apprendimento, ii) per l'inclusione scolastica;
  • i modelli di didattica interdisciplinare e gli strumenti per la valutazione, anche alla luce di metodologie innovative di insegnamento e di apprendimento.

Per il personale ATA, la formazione dovrà riguardare:

  • l'organizzazione del lavoro, collaborazione e realizzazione di modelli di lavoro in team;
  • i principi di base dell'architettura digitale della scuola;
  • la digitalizzazione delle procedure amministrative anche in relazione alla modalità di lavoro agile.

Non è preclusa per le scuole, la possibilità di integrare l'azione formativa in relazione ai fabbisogni emergenti dalla comunità scolastica e dal territorio. «Per i dirigenti scolastici potranno essere organizzati specifici momenti formativi su privacy e sicurezza nella didattica digitale integrata, gestione dello stato emergenziale, gestione delle riunioni e degli scrutini a distanza». 

 

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