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Fonte: https://www.consiglionazionaleforense.it/
Inquadramento normativo: D. Lgs. 231/2007
La normativa Antiriciclaggio (D. Lgs. 231/2007), relativo alla prevenzione dell'utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo, si applica ai soggetti individuati dall'art.3 della medesima legge, tra cui gli Avvocati.
Quando gli Avvocati sono soggetti alla disciplina antiriciclaggio. Tali professionisti sono assoggettati alla suddetta normativa quando, in nome o per conto dei propri clienti, compiono qualsiasi operazione di natura finanziaria o immobiliare e quando assistono i propri clienti nella predisposizione o nella realizzazione di operazioni riguardanti:
Gli obblighi che ne derivano in capo agli Avvocati sono:
Le operazioni per le quali l'Avvocato non è soggetto agli obblighi antiriciclaggio. Le Regole Tecniche adottate dal Consiglio Nazionale Forense con Delibera del 20 settembre 2019 precisano che non rientrano tra le operazioni di cui all'art. 3, comma 4, lettera c) del Decreto l'attività di assistenza, difesa e rappresentanza del cliente in giudizio avanti a qualsivoglia Autorità Giudiziaria o Arbitrale, ivi incluse
In relazione alle transazione il Consiglio ha, altresì, precisato che l'avvocato non è tenuto ad assolvere agli adempimenti antiriciclaggio qualora, nel corso di un giudizio, le parti sottoscrivano una transazione per importo superiore ad Euro 15.000,00 di cui viene dato atto a verbale, ma senza che lo stesso sia prodotto in giudizio e posto al vaglio del Giudice. Ciò in quanto la suddetta operazione non è riconducibile alle operazioni per cui l'avvocato è soggetto agli obblighi antiriciclaggio di cui al D. Lgs. 231/2007 ss.mm. (Consiglio nazionale forense, parere n. 52 del 9 ottobre 2024).
La ripartizione dei compiti tra il Consiglio Nazionale Forense e gli Ordini territoriali in materia di antiriciclaggio. La normativa antiriciclaggio distingue tra
A ciascuno di tali soggetti (da soli o congiuntamente) sono attribuite alcune delle funzioni previste dalle norme. A parere del Consiglio tale distinzione è impropria in quanto dal confronto delle norme previste nell'art. 11 D. Lgs. 231/2007 si evince che:
Ne discende che le norme antririciclaggio non possono essere interpretate nel senso di attribuire ai COA poteri autonomi nello stabilire regole tecniche o misure dimensionali, perché ciò comporterebbe l'impossibilità di una omogeneità per tutti gli iscritti, che si potrebbero trovare a dover rispettare regole diverse a seconda del territorio in cui si dovessero trovare ad operare. Pertanto agli Ordini territoriali resta attribuito il compito di promozione di controllo nonché la responsabilità della formazione e dell'aggiornamento degli iscritti (Consiglio nazionale forense, parere del 21 marzo 2018, n. 10).
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Il mio nome è Anna Sblendorio. Sono una persona curiosa e creativa e mi piace il contatto con la gente. Amo dipingere, ascoltare musica, andare a teatro, viaggiare e passare del tempo con la mia famiglia ed i miei amici. Nel 2008 mi sono laureata in giurisprudenza presso l'Università degli studi di Bari "Aldo Moro" e successivamente ho conseguito l'abilitazione per l'esercizio della professione da avvocato. Nel corso degli anni ho collaborato con diversi centri di formazione occupandomi di tutoraggio in materie giuridiche e nel 2022 ho iniziato a collaborare con la testata giuridica online www.retidigiustizia.it.