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Un Reddito di Inclusione per contrastare i fenomeni di esclusione sociale. Ecco come funziona

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto legislativo n. 147 del 15 settembre 2017 si conclude il percorso di attuazione del Reddito di inclusione, la nuova misura unica di contrasto alla povertà.
Pertanto, a partire dal 1° dicembre 2017, le famiglie in possesso dei requisiti familiari ed economici previsti dal decreto potranno richiedere il REI presso il proprio Comune di residenza.
In linea generale, il REI prevede un sostegno economico (fino a un massimo di circa 485 euro mensili, per le famiglie più numerose) accompagnato da servizi personalizzati per l´inclusione sociale e lavorativa. Il sostegno economico varia in base al numero dei componenti il nucleo familiare e alle risorse di cui la famiglia dispone per soddisfare i bisogni di base, il beneficio viene concesso dall´INPS.
 
I beneficiari che potranno accedere alla prestazione sono individuati sulla base dell´ISEE e delle sue componenti reddituali e patrimoniali.
Per accedere al REI, infatti il nucleo familiare deve essere in possesso congiuntamente di un valore ISEE in corso di validità non superiore a 6 mila euro; un valore ISRE non superiore a 3 mila euro; un valore del patrimonio mobiliare (depositi, conti correnti) non superiori a 10 mila euro (ridotto a 8 mila euro per la coppia e a 6 mila euro per la persona sola). Tra i requisiti per accedere alla prestazione, oltre a quelli economici, vi sono anche alcuni requisiti familiari da soddisfare: figli minorenni, figli con disabilità (anche maggiorenni), donna in stato di gravidanza, componenti disoccupati che abbiano compiuto i 55 anni di età. Inoltre, nessun componente del nucleo deve percepire prestazioni di assicurazione sociale per l´impego (NASpI) o di altro ammortizzatore sociale di sostegno al reddito in caso di disoccupazione involontaria; possedere autoveicoli e/o motoveicoli immatricolati la prima volta nei 24 mesi antecedenti la richiesta; possedere navi o imbarcazioni.
 
 
L´aspetto importante è che i Comuni, esercitando le funzioni in maniera associata a livello di Ambiti Territoriali, devono avviare i Progetti personalizzati di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa, che vengono costruiti insieme al nucleo familiare sulla base di una valutazione multidimensionale finalizzata a identificarne i bisogni, tenuto conto delle risorse e dei fattori di vulnerabilità, nonché dell´eventuale presenza di fattori ambientali e di sostegno. La valutazione è organizzata in un´analisi preliminare (da svolgere entro un mese dalla richiesta del REI), rivolta a tutti i beneficiari, e in un quadro di analisi approfondito, qualora la condizione del nucleo familiare sia più complessa.
Con la Circolare n. 57 del 28 marzo 2018, l´INPS illustra le estensioni che intervengono sul Reddito di inclusione (REI) per effetto della legge di bilancio.
La più significativa è il venir meno di tutti i requisiti familiari, che dal 1° luglio 2018 fa diventare il REI uno strumento di contrasto alla povertà a tutti gli effetti universale, basato solo sul soddisfacimento dei requisiti economici.
 
A tal fine si ricorda che presso i Comuni sono a disposizione dei cittadini i punti di accesso al REI, presso i quali è offerta informazione, consulenza e orientamento sulla rete integrata degli interventi e dei servizi sociali e, qualora ricorrano le condizioni, assistenza nella presentazione della domanda.
Dott. Pino Pardo

 

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