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Quanto costerà la quarantena?

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Quaranta giorni basteranno per uscire dall’incubo? Ormai si è certi che il periodo di isolamento dettato per necessità dal governo nazionale, allo scopo di frenare il dilagare dell’epidemia, si prolungherà a data da destinarsi, mentre le abitudini dei cittadini stanno cambiando per far fronte alla situazione. Certamente la pandemia mette a dura prova la psiche dell’essere umano costretto a fare i conti con se stessi. Per chi vive in solitudine è una riscoperta costante della propria essenza, un mettersi a nudo per poi rinascere come dicevo la scorsa volta. Per chi vive in famiglia è, invece, un occasione per riscoprire i valori perduti; quei valori che fanno sentire qualsiasi essere umano parte di un gruppo, di una comunità. Senza dubbi, per molti sono momenti difficili, di disperazione, di scontri e confronti senza sosta, ma anche di attimi di gioia e di felicità per aver recuperato un rapporto perduto da tempo. A conti fatti il Corona virus avrà un costo umano, e aggiungerei economico, non indifferente; se da un lato permette la riscoperta del vivere insieme, della famiglia o semplicemente di se stessi, dall’altro pone tantissime persone in situazioni di difficoltà e di violenza domestica (fisica e psicologica), ma anche economica preoccupante per non parlare delle tante vittime. Per farà fronte al versate violenze domestiche i centri anti violenza di tutta Italia hanno lanciato l’iniziativa “#non sei sola” ed invitato le donne a consultare i centralini delle diverse associazioni presenti sul territorio in caso di necessità. I centri antiviolenza, dunque, restano chiusi fisicamente ma sono aperti a quanti hanno bisogno. Tra le iniziative da segnalare vi è quella del Centro delle donne di Bologna. Uno sguardo di genere per capire quali saranno i costi sociali ed economici del Corona virus.  Nel manifesto postato su Fb si legge “Uno Sguardo di genere. Quanto costa, economicamente e socialmente, questa emergenza e quanto ricade sulle donne e sugli uomini il lavoro di cura? Sono alcune delle domande che ci stiamo ponendo e che rimbalzano tra mail e post, telefonate e riflessioni collettive. Le abbiamo sintetizzate per farne un breve questionario che vi invitiamo a compilare”. Uno strumento condiviso per indagare il momento che stiamo vivendo. 

​Allo stato attuale, l’epidemia ha generato una catena di solidarietà umana e sociale lodevole. Da più parti sono state attivate iniziative pubbliche e private di sostegno ai più bisognosi. Dal vicino che si offre di andare a fare la spesa all’anziano che abita al piano di sopra, alle associazioni come Il Filo di Seta di Vittoria che ha donato alla protezione civile i panettoni di Fiasconaro per distribuirli alle famiglie in difficoltà. Un piccolo gesto di solidarietà in questo tragico momento. La donazione è stata inserita nell’iniziativa “Il silenzio uccide la dignità” realizzata dalla stessa associazione che tra l’altro ricorda di essere al servizio delle donne anche durante l’emergenza Covid-19 con lo sportello ascolto telefonico h24.

I numeri mostrano un’Italia in ginocchio ma che non si arrende. Restando a casa riusciremo a superare anche questo dramma. Il coraggio e la forza non mancano. L’entusiasmo e le iniziative di solidarietà evidenziamo maturità e grande consapevolezza. Questa è la strada giusta.  

 

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