Se questo sito ti piace, puoi dircelo così

Dimensione carattere: +

Il Presidente del Cnf al Ministro della Giustizia: la ripresa dell'attività giudiziaria è una fase delicata

CNF

La fase 2 di questa emergenza sanitaria nazionale verso cui ci stiamo avviando è quella più delicata e per molti versi complicata nell'ambito della ripresa dell'attività giudiziaria.

Così esordisce il Presidente del Consiglio Nazionale forense (Cnf), Maria Masi, nella lettera inviata al Ministro della Giustizia (https://www.consiglionazionaleforense.it/web/cnf-news/-/fase2-cnf-scrive-a-bonafede).

Nel ribadire che «il momento emergenziale non può e non deve tradursi in un pericoloso stravolgimento dei principi che regolano il giusto processo», il Presidente del Cnf sottolinea la necessità di adottare concrete «misure finalizzate a garantire l'ordinata ripresa delle attività giudiziarie, nel rispetto del ragionevole bilanciamento tra tutela della salute individuale e pubblica e dei diritti dei cittadini, a partire dal diritto inviolabile alla difesa».

Per raggiungere tali obiettivi, il Cnf individua una serie di punti fondamentali i) per riorganizzare l'attività giudiziaria, ii) per avviarsi alla fase della ripresa e iii) per armonizzare i diversi provvedimenti dirigenziali già adottati, ossia:

  • ridurre gli accessi alle cancellerie, implementando i) il ricorso all'uso della Pec non solo nei procedimenti penali, ma anche nelle procedure di negoziazione assistita;  

    ii) le «modalità di lavoro agile [...] per la gestione da remoto dei registri di cancelleria, superando le difficoltà e le criticità tecniche dovute alla mancata accessibilità da remoto 3 dei registri informatici SICID e SIECIC»;

  • sanificare «i Tribunali, gli ambienti pertinenti, dotandoli di dispositivi protezione individuale e di tutti gli strumenti necessari a favorire il distanziamento fisico»;
  • calendarizzare le cause che non possono essere trattare senza la presenza in aula delle parti in modo da garantire sicurezza ed evitare assembramenti;
  • incentivare il ricorso alle procedure alternative alla giurisdizione (ADR), attraverso l'implementazione di incentivi fiscali. Inoltre, valorizzare i) «la mediazione laddove già demandata nei processi soggetti a rinvio e/o prevederla per la definizione di controversie relative alle inadempienze contrattuali verificatesi nel periodo dell'emergenza; ii) la procedura di negoziazione assistita che potrebbe costituire un validissimo strumento di ADR [...] anche e soprattutto in questo momento emergenziale [...]»;
  • con particolare riferimento alla negoziazione assistita, riconsiderare tale istituto tra le procedure alternative alla giurisdizione anche in materia di lavoro;
  • estendere le modalità di deposito degli atti tramite Pec anche presso i Tribunali per i Minorenni e gli Uffici dei Giudici di Pace «che allo stato non sembrano consentire una ripresa dell'attività, neppure graduale, pur trattandosi di funzione giurisdizionale e di giustizia di prossimità. In particolare, per i procedimenti dinanzi ai Giudici di pace appare urgente assicurare interventi volti a garantire piena operatività della disciplina del processo telematico, oltre a una specifica disciplina per lo svolgimento delle udienze anche in modalità telematica, ferma restando la garanzia dei diritti della difesa e valorizzando quanto già assicurato, in via di prassi e nel rispetto delle delibere del CSM, presso numerosi uffici»;
  • consentire agli avvocati di riorganizzare la loro attività in questa fase, garantendo loro un sostegno che non deve essere di natura assistenziale. In punto, il Presidente sollecita il pagamento dei compensi dovuti i) ai professionisti che hanno svolto l'attività forense nell'interesse di clienti ammessi al gratuito patrocinio; ii) ai difensori di ufficio. Un pagamento che deve essere garantito attraverso «lo stanziamento di somme necessarie affinché gli Uffici territoriali possano a loro volta provvedere al pagamento immediato delle fatture già emesse e ancora inevase […]»;
  • adottare ulteriori provvedimenti per ridurre il sovraffollamento delle carceri al fine di garantire la tutela della salute non solo ai detenuti, ma a tutti coloro che operano all'interno degli istituti penitenziari.

 

Tutti gli articoli pubblicati in questo portale possono essere riprodotti, in tutto o in parte, solo a condizione che sia indicata la fonte e sia, in ogni caso, riprodotto il link dell'articolo.

App Immuni: come si tutela la privacy?
Imprese, virus e rischio criminalità. Quale ripres...

Cerca nel sito