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Gli acconti Irpef trovano le corrette indicazioni

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Il Consiglio dei Ministri, con l'approvazione di un decreto legge che stabilisce le regole per la determinazione degli acconti IRPEF 2025, risolve la problematica emersa in seguito al mancato coordinamento tra il D.Lgs. n. 216/2023 e la Legge n. 207/2024 in relazione alla riduzione delle aliquote IRPEF da quattro a tre prevista, inizialmente, solo in via temporanea per il 2024 per poi essere stata stabilizzata a regime dal 2025.

Infatti, originariamente, l'art. 1 comma 1 del D.Lgs. n. 216/2023 ha previsto per il solo anno 2024 una riduzione, da quattro a tre, degli scaglioni di reddito imponibile e delle relative aliquote IRPEF; in particolare, per il 2024, si è applicata la seguente articolazione di scaglioni di reddito e di aliquote:

- fino a 28.000 euro, 23%;

- oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro, 35%;

- oltre 50.000 euro, 43%.

I suddetti scaglioni sono poi state confermate "a regime" dal 2025 con l'art. 1 comma 2 della Legge n. 207/2024; tuttavia, il comma 4 dell'art. 1 del D.Lgs. n. 216/2023 ha stabilito che nella determinazione degli acconti dovuti ai fini dell'IRPEF per i periodi d'imposta 2024 e 2025 si assume, quale imposta del periodo precedente, quella che si sarebbe determinata considerando la disciplina in vigore per l'anno 2023.

Un primo chiarimento alla questione era arrivato dal Ministero dell'Economia e delle finanze, con il comunicato stampa 25 marzo 2025 n. 32, con il quale di affermava che la suddetta norma intendeva sterilizzare gli effetti delle modifiche alla disciplina IRPEF soltanto in relazione agli acconti dovuti dai soggetti la cui dichiarazione dei redditi evidenziava una differenza a debito di IRPEF, in quanto percettori di redditi ulteriori rispetto a quelli già assoggettati a ritenuta d'acconto.

Contestualmente, Il Ministero annunciava che tale interpretazione sarebbe stata oggetto di apposito intervento normativo, con il quale si sarebbe consentita anche l'applicazione delle nuove aliquote del 2025 per la determinazione dell'acconto, e che sarebbe arrivato in tempo utile per evitare ai contribuenti aggravi ed errori in termini di dichiarazione e di versamento.

Detto fatto; con il decreto legge approvato il 22/04, si conferma che i lavoratori dipendenti e i pensionati senza redditi aggiuntivi non dovranno versare alcun acconto IRPEF per il 2025, evitando così qualsiasi aumento del carico fiscale.

Meditate contribuenti, meditate.

 

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