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“ANFFAS Open Day”: la nostra voce conta!

maria-di-benedetto

  "La mia voce conta!": parla da sé il titolo scelto per la dodicesima Giornata Nazionale della Disabilità Intellettiva e/o Relazionale del 28 marzo prossimo, la manifestazione promossa e organizzata dall'ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o relazionale), con l'ormai consueta formula dell'ANFFAS Open Day, basandosi cioè su una serie di eventi dedicati all'informazione e alla sensibilizzazione sui temi della disabilità intellettiva e dei disturbi del neurosviluppo, per promuovere un messaggio volto ad affermare i princìpi e i diritti civili e umani sanciti dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. Per l'occasione, dunque, le varie strutture associative – circa mille in tutta Italia – nelle quali l'ANFFAS si prende cura e carico dal 1961 di oltre 30mila persone con disabilità e dei loro familiari, organizzeranno convegni, spettacoli e tante altre iniziative, volte a diffondere la cultura dell'inclusione sociale, delle pari opportunità e della non discriminazione, mettendo al centro il protagonismo diretto delle stesse persone con disabilità

  .«Ad accogliere la cittadinanza – spiegano dall'ANFFAS – ci saranno le persone con disabilità, i loro genitori e familiari, i nostri associati, gli operatori, i volontari e tutti coloro che, a vario titolo, operano nella nostra organizzazione e collaborano con essa, con l'obiettivo primario di diffondere la cultura della disabilità basata sui diritti umani e portando la collettività a contatto con una realtà molto distante da quella stereotipata che stigmatizza le persone con disabilità intellettiva e/o relazionale e che le vede solo come "pesi". Segnali positivi in tal senso arrivano da molte strutture associative locali, come sta avvenendo a Ostia, dove la disabilità finisce sui banchi di scuola divenendo una vera e propria materia di istruzione. La rivoluzione grazie a una partnership tra Anffas Ostia e l'Istituto Professionale Statale Giulio Verne di Acilia che sta sperimentando come scuola capofila a livello nazionale un percorso di turismo accessibile e sostenibile. Le tematiche che andranno ad affrontare con gli studenti sono varie. Dagliaspetti legislativi legati alla tutela delle persone con disabilità alle barriere architettoniche, gli aspetti etici e relazionali come porsi positivamente nei confronti della persona o principali strumenti di comunicazione diversificata, come il linguaggio facile da leggere e comprendere, i linguaggi segnati. E altri più pratici, come la fruizione turistica da parte delle persone con disabilità.

 . Sarà una materia dalla forte impronta lavorativa. Il turismo sociale oggi vale 815 miliardi di euro in tutta Europa e l'Italia grazie al suo patrimonio storico, artistico e culturale rappresenta uno dei più importanti poli attrattivi. Di fatto l'intera offerta di lavoro nel turismo sociale è coperta da personale privo di sostegni a livello di istruzione secondaria di secondo grado. Ecco perché ad Ostia si è deciso di proporre la disabilità come materia di studio. Tra gli obiettivi della sperimentazione ci sarà quello di creare un profilo professionale. «Il percorso – sottolinea infatti la Dirigente scolastica Patrizia Sciarma – è destinato a sostenere gli alunni nella consapevolezza delle finalità formative dell'indirizzo prescelto e nell'acquisizione di alcune competenze di base utili per andare gradualmente a costruire un profilo professionale con ottime prospettive di occupabilità, come la Riforma prevede».

L'ANFFAS si prepara dunque al 28 marzo per "aprire le porte all'inclusione sociale"e rendere evidente che, con i giusti sostegni, le persone con disabilità possono raggiungere grandi traguardi, spesso ritenuti impossibili e possono prendere le decisioni che le riguardano. Traguardi raggiunti anche grazie a un costante e prezioso lavoro quotidiano realizzato nelle strutture associative, che mettendo al centro le persone con disabilità, le vedono sempre più impegnate in prima persona, su temi quali la cittadinanza attiva, il linguaggio facile da leggere, l'autonomia, l'autodeterminazione, l'autorappresentanza e il diritto di decidere. Tanti, in tal senso, sono gli obiettivi finora raggiunti, ma ancora tante cose restano da fare per promuovere un futuro in cui nessuno sia più discriminato a causa della disabilità e in cui vengano garantiti a tutti pari opportunità e piena inclusione sociale.

 

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