Riferimenti normativi: D.L.n.84/2025
Focus: La Commissione Finanze della Camera il 17 luglio 2025 ha approvato, tra gli ultimi emendamenti al Decreto Legge n.84/2025, il ravvedimento speciale per le partite IVA che aderiranno al concordato preventivo biennale per il biennio 2025-2026. Il Ravvedimento speciale permette di sanare eventuali violazioni tributarie avvenute negli anni precedenti in modo semplificato, pagando delle sanzioni forfettizzate, evitando, in tal modo, di incorrere in un accertamento tributario. Dalla Commissione Finanze l'emendamento passerà prossimamente alla Camera per l'approvazione e poi al Senato.
Principi generali: Il Decreto Legge n.84/2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 17 giugno 2025, ha introdotto importanti novità in materia fiscale sia per i lavoratori dipendenti che autonomi, oltre che per imprese ed enti non profit. Il nuovo ravvedimento speciale, approvato tra gli emendamenti al citato decreto legge n.84/2025, si configura come una replica della sanatoria già introdotta nel 2024 dall'articolo 2-quater del decreto-legge 9 agosto 2024 n. 113, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 ottobre 2024, n. 143.La sanatoria introdotta nel 2024 consente di adottare un particolare regime di ravvedimento, per le annualità dal 2018 al 2022, agli imprenditori ed ai professionisti che hanno applicato gli ISA (indici sintetici di affidabilità) nel periodo di imposta 2023 e che, per le annualità 2024 e 2025, hanno aderito al concordato preventivo biennale di cui agli articoli da 10 a 22 del decreto legislativo 12 febbraio 2024 n.13. Pertanto, le condizioni per avvalersi della suddetta sanatoria sono aver aderito al concordato preventivo biennale per le annualità 2024 e 2025 ed aver applicato gli "ISA" nel periodo di imposta 2023. In mancanza di applicazione degli ISA devono: aver dichiarato una delle cause di esclusione dall'applicazione degli ISA correlate alla diffusione della pandemia da COVID-19 (introdotte con i decreti attuativi dell'articolo 148 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34); oppure aver dichiarato la sussistenza di una condizione di non normale svolgimento dell'attività di cui all'articolo 9-bis, comma 6, lettera a), del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50; oppure aver dichiarato una causa di esclusione dall'applicazione degli ISA, correlata all'esercizio di due o più attività di impresa non rientranti nel medesimo ISA, qualora l'importo dei ricavi dichiarati, relativi alle attività non rientranti tra quelle prese in considerazione dall'ISA inerente l'attività prevalente, superi il 30 per cento dell'ammontare totale dei ricavi dichiarati. Per aderire al ravvedimento i contribuenti devono versare, per ciascuna delle annualità (dal 2018 al 2022) per cui è esercitata l'opzione, un'imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e delle relative addizionali e dell'imposta regionale sulle attività produttive.
Il nuovo ravvedimento speciale, approvato tra gli emendamenti al citato decreto legge n.84/2025, prevede l'adesione per i professionisti che sceglieranno di sottoscrivere per la prima volta il concordato preventivo biennale con l'Agenzia delle Entrate per il biennio 2025-2026. Rispetto alla precedente sanatoria potranno sanare gli anni fiscali dal 2019 al 2023 solo coloro che quest'anno aderiranno al concordato preventivo biennale per il biennio 2025-2026. Per ciascuna delle annualità che si intende ravvedere è previsto il versamento di un'imposta sostitutiva delle imposte dirette e dell'IRAP. Il versamento delle imposte sostitutive potrà avvenire in un'unica soluzione tra il 1° gennaio 2026 e il 15 marzo 2026 oppure mediante pagamento rateale in massimo 10 rate mensili di pari importo. L'importo da versare varierà in base al punteggio ISA: chi ha un punteggio pari o superiore a 8 pagherà il 10% del reddito non dichiarato; tra 6 e 8, l'aliquota salirà al 12%; sotto il 6, si pagherà il 15%. A questi si aggiunge una quota Irap del 3,9% per tutti, mentre per gli anni pandemici 2020 e 2021 è previsto uno sconto ulteriore del 30%. Il versamento potrà essere effettuato in un'unica soluzione (dal 1° gennaio al 15 marzo 2026) o in dieci rate mensili, con l'aggiunta degli interessi. Non è prevista, invece, la possibilità di sanare il 2023 per coloro che hanno aderito al concordato preventivo biennale l'anno scorso per il biennio 2024-2025.