Di Anna Sblendorio su Sabato, 11 Ottobre 2025
Categoria: Deontologia forense: diritti e doveri degli avvocati

CNF. Sospensione per l'avvocato che utilizza di bolli e contributo unificato contraffatti

Fonte: https://codicedeontologico-cnf.it/

Con sentenza n.93 del 4 aprile 2025, il Consiglio Nazionale Forense ha affermato la responsabilità disciplinare e ha confermato la sanzione della sospensione per l'avvocato che, per l'iscrizione a ruolo telematica dei giudizi, utilizzi bolli e contributo unificato già adoperati o contraffatti.

Vediamo come si sono svolti i fatti del procedimento.

I fatti del procedimento

A seguito della segnalazione da parte della Procura della Repubblica per l'esercizio dell'azione penale nei confronti di un avvocato, quest'ultimo è stato sottoposto anche a procedimento disciplinare per aver

 Considerata la straordinaria percentuale di bolli falsi sugli atti (77%), la circostanza che l'incolpato non abbia potuto produrre un qualsivoglia documento fiscale attestante l'acquisto presso canali ufficiali, il rilevante valore economico dei contrassegni contraffatti (oltre 5.000 euro), il CDD ha ritenuto provato che l'incolpato acquistasse le marche falsificate e fosse consapevole di tale falsità e ha applicato nei suoi confronti la sospensione dall'esercizio della professione forense per otto mesi.

L'incolpato ha impugnato la sentenza davanti al Consiglio Nazionale Forense lamentando, in particolare, l'insussistenza delle violazioni deontologiche addebitate e l'eccessività della sanzione applicata.

La decisione del Consiglio Nazionale Forense

Il Consiglio ha ritenuto condivisibile l'iter logico giuridico seguito dal CDD evidenziando che

Nel caso di specie, pertanto, il Consiglio Nazionale Forense ha ritenuto sussistente la responsabilità disciplinare dell'incolpato per le condotte documentate e accertate nonché dell'elemento psicologico e ha rigettato il ricorso. 

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