Di Anna Sblendorio su Sabato, 24 Maggio 2025
Categoria: Deontologia Forense 2019-2021

CNF. L'overruling nel procedimento disciplinare

Fonte: www.consiglionazionaleforense.it/

L'istituto dell'overruling consiste nell'imprevedibile e radicale mutamento di un precedente univoco orientamento giurisprudenziale relativo alle norme regolatrici del processo (Sezioni unite n. 22080 del 2017). Tale istituto è applicabile al procedimento disciplinare? A tale quesito hanno risposto positivamente le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, con sentenza n.11519 del 2 maggio 2025, con cui hanno affermato che l'overruling è applicabile anche al procedimento disciplinare, purché sussistano determinate condizioni. Vediamo quali.

I fatti del processo

Con sentenza n. 290/2024 il Consiglio Nazionale Forense ha confermato le sanzioni disciplinari irrogate dal CDD agli avvocati incolpati per aver violato l'art. 34 del nuovo CDF (azione contro il cliente e la parte assistita per il pagamento del compenso) in quanto hanno mantenuto gli incarichi professionali civili e penali in favore della cliente dopo aver ottenuto contro la medesima un decreto ingiuntivo e la successiva ipoteca giudiziaria.

I ricorrenti hanno impugnato la sentenza lamentando violazione del principio di overruling e dei principi del giusto processo di cui all'art. 111, Cost. e all'art. 6 della CEDU in quanto nel caso di specie

 La decisione delle Sezioni Unite

Al riguardo la Suprema Corte ha evidenziato che non sussistono nel caso di specie le condizioni per l'applicabilità dell'istituto dell'overruling, richiamato dai ricorrenti in correlazione con gli art. 111, Cost, e 6 della CEDU. Ciò in quanto affinché si possa applicare l'istituto dell'overruling occorre che l'innovazione giurisprudenziale deve

Peraltro, i giudizi seguiti dai ricorrenti sono iniziati prima dell'entrata in vigore del nuovo codice deontologico forense, approvato con provvedimento del 31 gennaio 2014 del Ministero della Giustizia ed entrato in vigore il 15.12.2014.

Proprio secondo un principio consolidato nella vigenza del precedente CDF, l'illecito disciplinare di cui al previgente art. 46 CDF (ora art. 34 nuovo CDF), non contiene riferimenti al consenso e si configura ogni qualvolta l'avvocato intenta un'azione giudiziaria contro il proprio cliente senza avere preventivamente rinunciato al mandato alle liti, e quindi senza aver evitato, con l'unico mezzo possibile, qualsiasi situazione di incompatibilità esistente tra mandato professionale e contemporanea pendenza della lite promossa contro il proprio assistito (CNF, n. 38 del 2018).

Per questi motivi le Sezioni Unite hanno ritenuto che il profilo di censura relativo all'overruling non è fondato e hanno rigettato il ricorso.

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