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Riferimenti normativi: D.Lgs.n.152/2006 - D.Lgs n.205/2010

Focus: Per limitare i danni dell'ambiente è necessario correggere il proprio stile di vita con riferimento, in particolare, al corretto smaltimento degli oli vegetali esausti all'interno del condomìnio, che spesso vengono erroneamente smaltiti nelle tubazioni domestiche come lo scarico del lavello, il water, la fognatura o anche nei bidoni della spazzatura.

Principi generali: L'olio alimentare di cottura esausto è un residuo che proviene dalla frittura di olio di semi vegetali, più raramente da olio di oliva. La maggior parte delle persone getta l'olio residuo, dopo aver fritto i cibi, nel lavandino o nello scarico del bagno del proprio appartamento senza rendersi conto che essendo un liquido che raggiunge temperature altissime potrebbe danneggiare le stesse tubature dell'appartamento o del condomìnio. E' molto importante, perciò, un corretto e controllato smaltimento dell'olio vegetale esausto ai fini della salvaguardia dell'ambiente, tenuto conto del fatto che l'olio di cottura, non biodegradabile e non organico, mutando le sue caratteristiche dopo l'utilizzo, si ossida e assorbe le sostanze inquinanti derivanti dalla carbonizzazione dei residui alimentari. 

Anche laddove esistono impianti fognari adeguati, lo smaltimento di residuo oleoso può provocare inconvenienti perché pregiudica il corretto funzionamento dei depuratori influenzando negativamente i trattamenti biologici, aumentandone i costi di manutenzione. In pratica, l'olio esausto si trasforma in un rifiuto speciale che è causa di grave inquinamento dal quale scaturisce un illecito vietato dal D.Lgs.n.152/2006 (Testo Unico sull'ambiente) che disciplina la raccolta differenziata e prevede sanzioni amministrative pecuniarie qualora non venga effettuata una raccolta ed un corretto smaltimento dell'olio e lo stesso venga disperso nell'ambiente. Spetta alle famiglie, dunque, effettuare un corretto smaltimento dell'olio vegetale esausto raccogliendolo, dopo averlo fatto raffreddare, in un apposito recipiente che, una volta pieno, dovrà essere portato alla più vicina isola ecologica. In alternativa al conferimento presso l'isola ecologica, in alcuni Comuni il settore ambiente, nell'ambito della promozione delle iniziative per promuovere la raccolta differenziata ed il recupero ed il riciclo dei materiali da smaltire, ha elaborato un progetto denominato "Condomìnio amico dell'ambiente" che prevede il posizionamento all'interno dei maggiori parchi residenziali cittadini di un contenitore per la raccolta dell'olio nei quali possono essere versati gli oli esausti da frittura, evitandone lo spargimento nelle fogne con i conseguenti danni. 

Altresì, spesso il progetto è associato ad una ditta locale specializzata che si occupa delle operazioni di consegna e di raccolta dei contenitori condominiali di olio esausto e di svuotamento quando questi avranno raggiunto la capienza massima. Una volta raccolto, l'olio è sottoposto a processi di trattamento e rigenerazione che consentono di ricavare svariati prodotti come lubrificanti vegetali per macchine agricole, biodisel, glicerina per saponificazione e tensioattivi. Per ridurre la dispersione del rifiuto, trasformando un costo ambientale in una risorsa rinnovabile, il Conoe (Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali ed animali esausti) organizza, controlla e monitora la filiera degli oli e dei grassi vegetali a fini ambientali, a tutela della salute pubblica. In conclusione, è opportuno che in ambito condominiale sia effettuata una corretta gestione dei rifiuti, affidata ai doveri dell'amministratore condominiale. Pertanto, in caso di danneggiamento o intasamento della tubatura (per versamento di oli negli scarichi) con necessità di intervento del tecnico chiamato a risolvere il guasto, la spesa sarà imputabile al condòmino che ha causato danno. Se, invece, il danno non è chiaramente riconducibile ad un singolo occupante, l'Amministratore ha l'obbligo di addebitare le spese di ripristino all'intero condomìnio.