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Ho rivisto alcuni appunti, ne ho trovato alcuni del 10 maggio del 2020, riguardano Silvia, un cuore perfino più bello del suo sorriso. Fosse per lei, offrirebbe riparo a tutti i bambini del mondo, sostegno a quelli che hanno perso tutto, un abbraccio potente a quelli rimasti da soli. Silvia, che quel 10 di maggio hai potuto far ritorno a casa, sei e rimarrai per sempre nostra figlia, sorella. Donna il cui nome pronunciare e andar fieri, simbolo del coraggio dei giovani che non conoscono odio, confini e barriere, che sanno che nessuno può salvarsi da solo. Eri piccola, appena uscita dal bozzolo. Impossibile star bene se qualcuno soffre anche se è dall'altra parte della terra. Papà, mamma, io lo cambio questo mondo. Mi metto a studiare, altrimenti è impossibile. L'Università, di corsa, ecco attorno alla mia testa l'alloro, cos'è, non me ne faccio nulla. Sono una mediatrice linguistica, sembra arabo ma ho le idee chiare. Potrei conquistarlo, questo mondo, non mi accontento, voglio salvarlo, comincio a scriverlo nella mia bacheca: "Io amo piangere commuovendomi per emozioni forti e reagire alle avversità, amo stringere i denti, amo con profonda gratitudine l'aver avuto l'opportunità di vivere". Ventiquattro anni, perchè siete tutti sorpresi, io sono felice da sola in Africa, volontaria in un orfanotrofio per aiutare i piccoli. Sto accanto a loro, li amo. Guarda, mi mi amano anche loro. Ridiamo, chi potrebbe non amare l'amore? Ora è il 20 novembre 2018. Otto uomini armati di mitra e machete. Sparano, proiettili dappertutto. L'obiettivo sono io. Schiaffi, botte. Mi chiudono la bocca con le mani, mi legano, mi portano via. Sono Silvia, fratelli. Soffocano la mia voce. Io sono forte, resisto, dal mio luogo perduto il mio cuore è accanto a chi più amo, ai miei cari costretti ad assistere all'abiezione più grande. Se l'è cercata. Chi gliel'ha fatto fare. Bestie, non uomini, e dalla pelle bianca. Resisto, sono piccola, ma ho la pelle dura. Non una parola, dai generali, dai ministri. 9 Maggio, un tweet, del premier Giuseppe Conte. Silvia è libera, domani sarà in Italia, la riabbracceremo. L'Italia in festa meno uno, Silvia è libera, questo solo conta.