DSC_0707-9

 Carissima Elisabetta, sarò franca, Franchi. Hai detto: Io da imprenditore. A parte che sei una donna quindi da imprenditrice, preferisco uomini nei ruoli chiave e le donne solo se sono anta. Che, se si trattasse di un'azienda che produce armadi, le donne "anta" avrebbero un senso ma nella moda non tanto.

Tu dici che fare i figli porta via tempo e testa e un manager ha bisogno di tempo e testa da dedicare all'azienda.
Gli uomini possono avere diciotto mogli, trenta famiglie, gli amici del calcetto, quelli del circolo del golf, quelli del bridge, anzi, più socialità hanno, più fanno carriera. Le donne devono essere monache di clausura?

 E' inutile che la Consulta ci dica che possiamo dare al figlio anche il cognome della mamma, ma se i figli non li facciamo, tutti 'sti cognomi a chi minchia li diamo?

Siamo in un paese che non fa più figli perché non ci viene data la possibilità di farli.
Ma non è un problema solo di imprenditori. È un problema di stato che non sostiene con le strutture sociali adeguate. Solo una famiglia su tre accede al nido, che pubblico costa 300 euro, privato dai 500 ai 700. E se i nonni son presenti siamo tutti più contenti, ma se van per altri andazzi, ecco allora che son cazzi.

 Il 42 per cento delle mamme in Italia non lavora perché a parole siamo tutti per la famiglia, in concreto siamo tutti per il fatturato. Frankie se faranno qualche legge più a favore delle donne che tuteli la loro specialità cioè quella di fare figli, propongo di chiamarla come te, la legge "Franchi". Peccato l'età Betta. Se fossi ancora negli enta potresti far carriera in politica.

Baci e abbracci. Una donna ampiamente sopra gli Anta".
Questa non è una "letterina", Luciana Littizzetto. Questo è uno tra i più importanti discorsi in difesa delle donne e della verità. Peccato, non per te ma per loro, sia stato pronunciato da una comica, e non da una ministra alle Pari Opportunità. Che se si chiamano così, "Opportunità" e non "Realtà" in fondo c'è pure una ragione. È un paese per uomini, e pure vecchi.