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Il Collega Alessandro Numis si è candidato alle elezioni per il rinnovo del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Napoli nella lista del Sindacato Forense, una lista indipendente, formata da candidati eleggibili, tra i quali l' Avv. Antonio Valentino eletto Consigliere. Il 2 febbraio 2019 sono stati eletti anche alcuni "ineleggibili", per cui L' Avv. Numis (Consigliere Nazionale e già componente del Direttivo Nazionale di ANF) e l' Avv. Mariottino Federica (Segretario del Sindacato Forense di Napoli e VP di ANF) hanno deciso di proporre Reclamo avverso la proclamazione dei Consiglieri Maurizio Bianco, Roberto Fiore, Salvatore Impradice, Armando Rossi ed, altresì, di Antonio Tafuri, delegato di Cassa Forense e candidato alla Presidenza del Consiglio dell' Ordine degli Avvocati di Napoli, in quanto primo degli eletti.

1. Il vostro reclamo non è finalizzato ad ottenere vantaggi personali da un eventuale scorrimento, stante la vostra posizione in graduatoria (34mo Numis e 42ma Mariottino). ​​Quali sono dunque le ragioni che vi hanno spinto ad agire in giudizio?

Le ragioni attengono al semplice rispetto delle regole. Come associazione abbiamo sollevato la questione "ineleggibilità" da molto tempo, prima della famosa sentenza della Cassazione a Sezioni Unite, ma complice anche il nebuloso testo della 113/17 (cd Legge Falanga), siamo sempre rimasti relegati in un angolo e additati come pazzi visionari. La suddetta sentenza a SS.UU. ci ha restituito credibilità politica (oltre che tecnica) e abbiamo lavorato più alacremente nel richiamare tutta l'avvocatura al rispetto di quelle regole ribadite, poi, ad inizio gennaio dall'emendamento di interpretazione autentica (DL 2/19 convertito con L. 12/19), che certifica quanto sostenuto dalle SS.UU n°32781/18. E, siccome crediamo che​​ le regole vadano rispettate a prescindere da un tornaconto personale, abbiamo deciso di proporre reclamo avverso la proclamazione degli eletti "ineleggibili", a prescindere dalla possibilità di entrare al COA per scorrimento (entrerebbero, in caso di accoglimento di tutti i ricorsi, i non eletti dal 26mo al 30mo).

2. La lista di Tafuri ha vinto le elezioni e non presentava candidati ineleggibili. Si potrebbe dire che l'elettorato abbia "bocciato" gli ineleggibili, oppure ci sono altre dinamiche che hanno portato alla vittoria di Tafuri?

Premesso che è nostro parere che il collega Tafuri sia ineleggibile, possiamo affermare che, risultati alla mano, la questione ineleggibilità (spero anche grazie alla capillare campagna informativa che ha fatto ANF sul territorio nazionale e il Sindacato Forense di Napoli – ANF sul territorio locale) ​​ha influenzato i criteri di scelta dell'elettorato, anche rispetto a chi era in lista con gli ineleggibili. Tale fenomeno è evidenziato dai numeri, dai quali si evince chiaramente che lo stesso "apporto di lista" è calato in modo direttamente proporzionale all'emorragia di voti (ed es. ARMANDO ROSSI ha avuto 800 voti in meno rispetto ad Ottobre 2017) che ha colpito gli ineleggibili. La debacle dell'ufficio di Presidenza uscente (Segretario e Tesoriere, quest'ultimo eleggibile, non eletti e Presidente con circa 300 voti in meno) è altro lampante esempio di quanto sopra illustrato.

3. Del Reclamo avverso la proclamazione di Tafuri puoi anticiparci i motivi dedotti ?

Partendo da una Sentenza della Cassazione sull'ineleggibilità dei sindaci (richiamata anche dalle su menzionate SS.UU) tentiamo di estendere, per analogia, all'avvocatura, il principio secondo il quale il mandato si conta temporalmente per intero, anche in caso di dimissioni volontarie, per cui il collega ​​Tafuri non si sarebbe potuto candidare prima del 2023. Non posso andare oltre, in questa sede, nella spiegazione dei dettagli.. anche perchè il nostro ricorso è stato già definito ridicolo, inconcludente, vile, strumentale, fantasioso.. Adoro essere sottovalutato e denigrato. E' buon segno..

4. Cosa ti aspetti dal CNF ? Che iter processuale prevedi ?

Non mi aspetto nulla di buono. ​​Il CNF è il primo ad avere problemi di ineleggibilità al suo interno. Mi aspetto un iter lungo, artatamente lungo, che finirà col rigetto di tutti i ricorsi presentati. Spero di sbagliarmi e cerco di autoconvincermi che resterò sorpreso dalla celerità (non dall'esito) delle decisioni, ma non posso fare a meno di pensare già alle Sezioni Unite.

​5. E cosa prevedi rispetto alla presenza di consiglieri ineleggibili: dimissioni, commissariamento?

Secondo i nostri ricorsi gli ineleggibili sono 5. Un estremo atto di responsabilità verso l'Avvocatura dovrebbe essere la presentazione delle dimissioni e consentire pacificamente lo scorrimento dei primi non eletti. Realisticamente credo che, se non c'è stato finora un atto di responsabilità (anzi c'è stato un feroce arroccamento sulle proprie posizioni, supportato da pareri più o meno illustri), non ci sarà altro da fare se non attendere le decisioni di CNF e SS.UU. Un problema non da poco potrà essere costituito dalla nomina a Presidente di Tafuri, che porterebbe, in caso di accoglimento del ricorso nei suoi confronti, all'immediato commissariamento del COA di Napoli, con conseguente caducazione di tutti gli atti fin lì posti in essere.

6. La posizione del Consigliere Fiore, in Consiglio da più di 20 anni, appare la più delicata per il COA, essendo il Consigliere più anziano chiamato a convocare le elezioni dell'Ufficio di Presidenza. Ritieni che debba dimettersi per non rischiare la nullità della convocazione?

Ormai il problema è rinviato, in quanto il consigliere anziano ha già convocato il Consiglio per l'elezione dell'ufficio di presidenza per martedì 19 Febbraio.

7. Lasciando da parte le vicende elettorali, vorrei la tua opinione su una problematica di grande importanza per l'Avvocatura: 145.000 avvocati dichiarano redditi inferiori ai 20 mila euro l'anno e recentemente abbiamo letto del Collega Ludovico costretto a dormire per strada e di due Colleghi che si sarebbero suicidati per difficoltà economico/professionali. Esiste un'emergenza povertà?

Esiste una enorme emergenza povertà. I casi da te citati sono solo una parte della punta dell'iceberg e sono diventati noti solo per il rilievo mediatico che hanno avuto. Sono tantissimi i colleghi che si cancellano dall'albo ogni anno, perchè non riescono a mettere il piatto a tavola e non hanno la possibilità di portare avanti uno studio e pagare la Cassa e tutte le tasse che incombono su noi professionisti.

8. Di chi sono le responsabilità della crisi dei redditi degli Avvocati?

Della politica economica degli ultimi 10 governi, in primis. Delle nostre rappresentanze istituzionali che, in questi anni, si sono preoccupate solo di mantenere verdi i propri orticelli, senza contrastare tutte le norme che sistematicamente portavano la nostra professione al punto in cui siamo oggi. O meglio, hanno pensato a contrastare solo populisticamente, per accrescere i consensi, la deriva verso il basso dei redditi professionali, e non hanno mai pensato di accompagnare la professione attraverso l'evoluzione del mercato dei servizi legali, tentando di governare il cambiamento. Sarebbe però intellettualmente disonesto dare la colpa della crisi solo a fattori esterni. Noi avvocati della "base" siamo stati troppo spesso complici silenti e, troppo spesso, continuiamo a farci una letale e suicida concorrenza al ribasso per l'accaparramento della clientela. Ormai incontriamo sempre più difficoltà nell'intercettare le mutate esigenze della clientela e a competere con la concorrenza posta in essere da altre figure professionali.

9. Quali misure intendete promuovere, o avete già proposto, a sostegno del reddito?

La complessità della questione reddituale, per i motivi sopra accennati, richiede uno sforzo collettivo nell'elaborazione di soluzioni che configurino una vera e propria "politica del reddito" che, per avere possibilità di successo, deve porsi come obiettivo primario quello di favorire la qualità delle prestazioni professionali. E' necessario investire nella qualità dell'offerta affrontando le innovazioni necessarie per rendere moderna la professione forense. La valorizzazione delle prestazioni professionali non può che passare attraverso le specializzazioni, un'efficace formazione, l'esercizio della professione in forma associata, la tutela delle collaborazioni professionali. Tutte occasioni per adeguare la nostra professione al moderno contesto economico e produttivo. In questo contesto non appare più eludibile una riflessione sul concetto di decoro professionale e sugli ostacoli alla concorrenza presenti nel codice deontologico volti, esclusivamente, a contrastare l'evoluzione in senso commerciale, della professione, a tutto svantaggio delle giovani generazioni di avvocati che rappresentano, ormai, la maggioranza numerica degli iscritti.

10. Cosa auspicate da questo Consiglio, quali sono le altre priorità?

C'è una sola priorità: l'Avvocatura in tutte le sue componenti. Da quella elitaria a quella di base. E' necessario trovare quella compattezza (cosa ben diversa e fattibile dall'unitarietà) che restituisca la giusta autorevolezza che ci consentirebbe di accreditarci come interlocutori qualificati con la Politica e la Magistratura.