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 Sembra strano, ormai si tratta di un dispositivo salvavita presente quasi dappertutto, nei centri commerciali come negli impianti sportivi, per arrivare, per filo, agli angoli delle strade cittadine di maggior traffico pedonale. Il defibrillatore è, insomma, ormai quasi dappertutto, ma molti palagiustizia ne sono privi, pur essendo, per definizione, tra i luoghi all'interno dei quali tutti gli attori possono provare quelle emozioni che, in presenza di una patologia seria, possono causare infarti. 

Ed è per questo che con un gesto altamente significativo, l'ordine degli avvocati di Lecco ha deciso di donare al palagiustizia della città lombarda un defibrillatore, che da due giorni è collocato nella grande all all'ingresso del tribunale. Lo ha fatto nel corso di una significativa cerimonia alla quale hanno partecipato oltre alla presidenza e ai componenti del consiglio dell'ordine, anche i magistrati del tribunale.

 "La funzione del defibrillatore è nota e la speranza di tutti è che non si debba mai far ricorso a questo dispositivo – ha detto Ersilio Secchi, presidente del tribunale di Lecco – D'altro canto la presenza del defibrillatore è garanzia di intervento in caso di bisogno. Io sono lietissimo di questa generosa donazione del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati. Una condotta molto significativa che si iscrive in quell'attenzione del pubblico bene che è un po' la caratteristica delle varie istituzioni che operano nel Tribunale collaborando tra loro nel rispetto dei reciproci ruoli".

Presenti alla cerimonia, ovviamente anche Francesco Facchini ed Antonio Corti, nella qualità, rispettivamente, di presidente e past president del Consiglio dell'Ordine degli avvocati di quel foro.

"Credo che ci debba essere una sinergia e mai una rivalità tra avvocati e magistratura – ha detto Facchini -. Ringrazio il mio predecessore perché l'iniziativa è stata sua. Avendo una moglie anestesista so bene quanto sia importante avere a disposizione un defibrillatore per consentire un intervento celere".