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​Una sentenza devastante, che cancella tanti anni di legislazione antimafia, ma che soprattutto rischia di restituire potere ed influenza ai boss mafiosi attualmente in galera. Un intervento durissimo quello del procuratore Nicola Gratteri, intervistato da Marco Travaglio sul Fatto. Riportiamo i brani salienti delle sue dichiarazioni:
"I mafiosi tireranno un bel sospiro di sollievo. É passata l'idea che puoi commettere qualunque crimine, anche il più abietto, poi alla fine esci di galera. Un principio devastante che non possiamo permetterci di accettare: cancellerebbe 150 anni di legislazione antimafia".

"Quello che questi giudici non capiscono è che un capomafia resta tale per tutta la vita. Anche se è detenuto da decenni, anche se è vecchio e malato, anche se è paralizzato in sedia a rotelle, continua a comandare e a dare ordini muovendo gli occhi. Tanto, mica deve fare le gare di sollevamento pesi. La sua unica forza è l'omertà. L'importante, per i mafiosi, è che non abbia mai detto una parola. Il solo fatto di non aver mai parlato gli vale il rispetto e la perpetuazione del potere nella sua organizzazione".

"Unito all'isolamento del 41-bis, l'ergastolo ostativo è la garanzia che il boss non uscirà mai e non potrà esercitare il potere. Dunque rimane un capomafia "in sonno", come i massoni. Se cade questa barriera, crolla tutta la lotta alla mafia. Basta la prospettiva di uscire un giorno o l'altro, anche fra 10 o 15 anni, perché un boss torni a essere un capo a tutti gli effetti".

"L'ergastolo ostativo, associato al 41-bis, è anche la molla per indurre molti mafiosi a collaborare. Sono essi stessi a confessarcelo. Nessuno, salvo rare eccezioni, si pente per ragioni morali, religiose, ideologiche, né la legge lo chiede. Chi parla lo fa per convenienza. Così crolleranno le collaborazioni".

"Falcone e Borsellino l'avevano capito, e lo pagarono con la vita. Avevano capito che, per spezzare l'omertà, non c'è che l'ergastolo vero, quello che si chiama "ostativo", anche se molti gattopardi fingono di dimenticarsene: hanno sempre in bocca Falcone e Borsellino quando gli conviene per farsi belli nelle parate e nei convegni. Ma poi, all'atto pratico, si guardano bene dallo sposarne il progetto intero: ne prendono qualche brandello a scopo autopromozionale. Alle loro morti, tutti i gattopardi si affrettarono ad abbracciarne il cadavere".

"Questa sentenza piacerà anche a chi in Italia si spaccia per "progressista" e "garantista" per interessi inconfessabili o anche soltanto per seguire la moda. A chi racconta che un sistema legislativo come quello antimafia italiano che rende non conveniente delinquere, non è "progressista". Ma è retrogrado, è "fascista". L'antimafia delle parole va bene a tutti. Quella dei fatti, che ti costringe a metterci la faccia e a rischiare, piace a pochi".