caravita

L'ufficio Decreti Penali del Tribunale di X apre alle 10.00. Alle 10,20 ovviamente non c'è nessuno.

Mi affaccio alla porta accanto, e domando. Un omone grande grosso, con camicia slacciata e catenone immerso nel pelo, mi dice " E si nun ce stanno, nun ce stanno. Saranno andati daqualche parte".

Sgrano gli occhi, sto per rispondere. Lui si alza, si avvicina e con la voce bassa mi fa:

"Avvocà, è na battaja persa in partenza. Qui nun se capisce più un cazzo".

Si avvicina ancora di più, abbassa ancora di più la voce e sussurra:

" Lo vede er video del mio computere? Me lo so comporato da me, mica posso diventare cieco pe' colpa de sti signori".

E torna alla sua scrivania, scuotendo il capo.

Io devo sapere delle notizie fondamentali: il decreto è stato notificato (io rappresento parte offesa)? E' stato opposto? Però oggi è così.

Non c'è nessuno, la porta è inesorabilmente chiusa, nessuno ti dice niente.
 
Però noi al Congresso parleremo dell'Avvocato nella Costituzione: mentre al momento a me pare di essere in un materiale organico di poco nobile natura.

Fuori, fuori, fuori.

Chi gestisce la Giustizia in Italia oggi sa giusto prendere bene la mira per sedersi sulla agognata poltrona, mentre ogni giorno migliaia e migliaia di stilettate avvelenate vengono inferte al meccanismo che dovrebbe amministrare la Giustizia che lentamente muore.

Fuori dai Tribunali.

Riprendiamoci gli spazi che sappiamo gestire, i rapporti tra le parti, la composizione delle liti. Non lasciamo che i palazzi di Giustizia diventino il rifugio di chi dalla Giustizia fugge.

Fuori i Consigli degli Ordini dai Tribunali, altro che Costituzione.

Datemi pure del pazzo, tanto lo sapete quello che sono: vecchio, brutto, sporco e cattivo.
Buon fine settimana, fringuelline e fringuellini.

Noi siamo l'argine.

Senza di noi frana tutto. Ve lo giuro