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Il 18 ottobre 2018 la COVIP ha presentato, presso la propria sede, il quadro di sintesi sui dati relativi al patrimonio delle Casse professionali e alla loro gestione finanziaria al 31 dicembre 2017.

Il documento è leggibile nell'allegato al quale non posso che fare riferimento per tutti i numeri.

In questa sede attiro solo l'attenzione sulle gravi carenze normative che la COVIP non ha mancato, ancora una volta, di segnalare.

Il decreto legge 98/2011 ha conferito alla COVIP le funzioni di vigilanza sugli investimenti delle Casse, conservando in capo ai Ministeri la vigilanza sulla stabilità delle Casse stesse; ha previsto l'adozione di un regolamento per disciplinare le modalità di investimento delle risorse, i conflitti di interesse e la banca depositaria.

Il regolamento sugli investimenti non risulta ancora adottato, benché predisposto da circa cinque anni e pronto per l'invio alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, e questo nonostante le numerose sollecitazioni rivolte alle Istituzioni dagli iscritti.

La conseguenza è molto grave ed è questa:

Le Casse dei professionisti sono gli unici investitori istituzionali affrancati da una regolamentazione unitaria, nonostante gestiscano risparmio previdenziale obbligatorio.

Viceversa, la normativa sui fondi pensione, la cui adesione è volontaria, sta ulteriormente evolvendo, grazie al recepimento in Italia della Direttiva IORP II che:

- aumenterà il livello di qualità dei processi decisionali;

- migliorerà la capacità di monitoraggio dei rischi;

- renderà più chiara l'attribuzione delle responsabilità.

Conseguenza evidente: la forbice regolamentare tra Fondi pensione, con iscrizione volontaria, e Casse professionali, con iscrizione obbligatoria, si amplia ulteriormente.

Le Casse dei professionisti, infatti, dispongono di una normativa datata e carente.

La normativa, che disciplina il rapporto tra le Amministrazioni vigilanti e le Casse, risalente al 1994, è inadeguata poiché:

- si concentra sulla repressione di gravi violazioni di legge e su ipotesi di disavanzo economico – finanziario oramai conclamate;

- mentre dovrebbe essere caratterizzata da un processo costante ed ordinato e non conseguente a soli eventi straordinari.

Per la COVIP è quindi indispensabile un salto di paradigma.

A oltre 25 anni dalla privatizzazione delle Casse, occorre ora migliorare la governante delle Casse stesse ed efficientare il sistema di vigilanza.

In questa ottica, la COVIP ritiene necessario:

- completare la normativa, adottando il regolamento sugli investimenti;

- aggiornare la normativa primaria.

A tale riguardo la COVIP certifica di aver trasmesso ai Ministeri vigilanti una proposta normativa volta a:

- semplificare e efficientare il sistema di vigilanza;

- facilitare la definizione da parte delle Casse di un adeguato processo decisionale e dunque l'adozione di scelte autonome e responsabili;

- prevenire il verificarsi di situazioni gestionali richiedenti interventi straordinari.

Per la COVIP l'assenza di un quadro normativo compiuto ha prodotto:

- regolamentazione interna in materia di investimenti assai difforme sotto il profilo della struttura e dei contenuti;

- frammentazione documentale dovuta alla coesistenza di diversi elaborati in materia di investimenti, talvolta senza il necessario coordinamento, con conseguente scarsa chiarezza, incongruenza e duplicazioni nelle discipline interne;

- regolamentazione adottata, in diversi casi, solamente in tempi recenti e quindi non ancora implementata o implementata parzialmente;

- eterogeneità degli assetti organizzativi, riconducibile in parte all'accentuata diversità rispetto a dimensioni e politiche di investimento adottate.

Il tutto lo andiamo dicendo e scrivendo da molte lune, inascoltati.

Speriamo che questa sia finalmente la volta buona perché la gestione di contributi obbligatori, il cui valore di mercato ammonta a oggi a 85,3 miliardi di euro, richiede un adeguato processo decisionale e dunque l'adozione di scelte autonome e responsabili.